LE TESTIMONIANZE

CUBA DISCOVRY gennaio 2006




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Roma, 26 Gennaio 2006

Oggetto: Relazione viaggio Cuba Discovery - ESITO NEGATIVO

Titolo Viaggio: CUBA DISCOVERY

Codice: 9755

Date di inizio/fine viaggio: 3/16 Gennaio 2006

Partecipanti: ***

Coordinatore: ***


Descrizione degli eventi che hanno determinato l'esito del viaggio

Il gruppo di partecipanti al viaggio in argomento si è formalizzato con l'adesione, in data 29/12/2005, di M. T., F.N, le cui richieste sono state unite a quelle in precedenza inoltrate da C. e D. Tanto le prime quanto le seconde, appena conosciuto il nominativo del coordinatore assegnato da Viaggi nel Mondo, hanno immediatamente cercato un contatto con il medesimo, al fine di ricevere delle informazioni utili su quanto necessario per la partenza. Il coordinatore è risultato reperibile solo via e-mail: C. e D., utilizzando il solo mezzo telefonico, non sono riuscite a sentirlo prima del 3 gennaio. Questo particolare ha determinato la convinzione nel coordinatore che il gruppo fosse costituito da sole tre partecipanti, e tale situazione è stata fatta continuamente pesare su C. e D., in quanto è stata utilizzata sistematicamente dal coordinatore come scusa per giustificare l'assoluta mancanza di informazione sull'itinerario e sui mezzi necessari per realizzarlo.

D'altro canto, C. e D., grazie al fatto di non essere riuscite a contattare il coordinatore prima della partenza, hanno senza dubbio evitato un primo danno economico, considerato che sono state le uniche a non portare Dollari americani a Cuba. Tra i (pochi) suggerimenti dati daL COORDINATORE su un forum appositamente creato, c'è stato infatti quello di portare in loco Dollari US. Un eccellente “biglietto da visita” per il coordinatore, considerato che, oramai da tempo, i Dollari US non sono più accettati a Cuba, se non in banca a fronte del pagamento di una commissione del 20%.
C'è da sottolineare che l'indicazione di cambiare Dollari US ha lasciato M. T. & Co abbastanza meravigliate, considerato che amici recentemente tornati da una vacanza a Cuba avevano consigliato invece di portare Euro; ciò nonostante, si sono “accollate” l'onere (in termini di tempo e di costo) di effettuare il cambio EURO/US$ fiduciose del fatto che Viaggi nel Mondo garantisce un'accurata documentazione e preparazione dell'itinerario e i mezzi indispensabili per realizzarlo. Si sono chieste: “la valuta necessaria per la cassa comune e la cassa viaggi non è forse, soprattutto in un Paese con un'economia non di mercato, un mezzo indispensabile per realizzare il viaggio?” e hanno dunque (ingenuamente) dato ascolto alla persona che l'organizzazione (seppur indicandola come partecipante) “impone” al gruppo con il compito di coordinare la gestione collettiva del viaggio, garantendogli di usufruire delle gratuità concesse al gruppo sia per i trasporti aerei che per i servizi a terra.

Di fatto, il coordinatore non ha mai assicurato il coordinamento del viaggio, dimostrandosi del tutto disinformato sui contenuti del percorso da lui stesso proposto, sulle condizioni meteo delle diverse aree geografiche da visitare e sul tipo di equipaggiamento di cui disporre per effettuare determinate escursioni (per esempio a Barracoa, dove la pioggia ininterrotta, caratteristica del periodo invernale, richiede uno specifico abbigliamento per potersi inoltrare nella foresta). Una volta in aereo, infatti, si è limitato a distribuire una bozza dell'itinerario di viaggio, predisposta sulla base di alcune relazioni redatte da precedenti gruppi che avevano effettuato in passato il viaggio CUBA Discovery, seppure per tre settimane e per di più nel mese di Agosto. Queste relazioni (tra cui, si ribadisce, non ne compariva alcuna riferita al periodo invernale), consultate solo occasionalmente, sono state l'unica forma di informazione per il coordinatore che, appena arrivato all'aeroporto di l'Havana, ha “assoldato” un autista del posto delegandogli, a fronte di un fantomatico sconto, l'intera gestione del viaggio (inclusa la scelta delle abitazioni private presso cui soggiornare).

Iniziato il viaggio, il gruppo (ad eccezione del coordinatore che ha piuttosto assunto un comportamento complice) si è immediatamente reso conto di essere “ostaggio” dell'autista: non erano ammesse deviazioni su un percorso concordato solo in linea di massima e non era ammesso di esprimere alcun giudizio sulle abitazione scelte. Ogni minima richiesta di modifica del percorso (per esempio per vedere una spiaggia non espressamente menzionata nell'itinerario) o di cercare un' abitazione che fosse leggermente più centrale o dignitosa, riceveva come risposta una minaccia di abbandono da parte dell'autista e del coordinatore. Eppure, viene specificato che il percorso inizialmente proposto “non rappresenta un programma o un itinerario di viaggio, ma uno status di ricerca, modificabile sulla base di nuovi contributi da parte di partecipanti che affrontano l'esperienza del viaggio in modo culturalmente attivo”.

L'autista, sempre con il pieno appoggio del coordinatore, ha però effettuato di propria iniziativa tagli sul programma (Holguin e Guardalavaca) adducendo come causa il dissesto della strada: successivamente, a seguito dell'effettivo abbandono da parte dell'autista e del coordinatore, avvenuto dopo sette giorni di viaggio, il gruppo si è reso conto che la strada era invece facilmente percorribile, e che piuttosto, nell'area di Guardalavaca non c'era disponibilità di abitazioni private. Questo probabilmente significava che l'autista avrebbe dovuto rinunciare ai cospicui margini “a nero” lucrati sugli affitti pagati dal gruppo, essendo costretto invece ad avvalersi di strutture dello Stato.

Sempre al momento dell'abbandono dell'autista (avvenuto nel momento in cui il gruppo ha preteso di essere accompagnato ad Holguin), il gruppo ha appreso che il coordinatore gli aveva corrisposto un anticipo di 800 pesos convertibili sui 1.080 verbalmente concordati (1).

Il gruppo è stato ed è consapevole che queste situazioni si possono verificare, soprattutto in paesi poco sviluppati come Cuba. Quello che il gruppo ha trovato assolutamente disdicevole è stato il comportamento del coordinatore, che non si è solo limitato a fare minacce (poi realizzate) di abbandono, ma più di una volta ha minacciato a toni alti l'intenzione di passare alle mani.

Se a ciò si aggiunge il fatto che ha avuto diversi altri atteggiamenti poco rispettosi delle compagne di viaggio e che, in particolare, a fronte della richiesta di documentare delle spese di cui chiedeva il rimborso (2) ha risposto con frasi razziste, riferite alla provenienza geografica di alcune delle partecipanti, si può avere un'idea dello stress psichico cui le partecipanti al viaggio sono state sottoposte.

A questa forma di stress si è aggiunta ovviamente quella causata dall'abbandono materiale da parte del coordinatore per quanto si trattasse di una persona incapace di apportare valore aggiunto al viaggio in termini sia organizzativi sia di comprensione del Paese e della sua storia, rappresentava comunque la figura di contatto con l'organizzazione, in possesso delle informazioni di base necessarie per il proseguimento dell'Avventura e per il completamento dell'itinerario: guida aggiornata, riferimenti del corrispondente in loco e soprattutto relazioni delle precedenti esperienze di viaggio (seppur riferite ad una stagione climatica diversa) il cui utilizzo, per contratto, deve essere garantito ai partecipanti (art. 1 condizioni di partecipazione).

Per quanto diversi membri del gruppo fossero viaggiatori esperti, in grado di proseguire autonomamente, si trattava pur sempre di persone che, a priori, avevano scelto di affidarsi ad un'agenzia piuttosto che partire in forma individuale in quanto avevano preferito, nell'occasione specifica, di non provvedere da sole all'intero impianto organizzativo del viaggio. Se avessero saputo di dover provvedere a ciò, e se avessero previsto di non poter accedere alle relazioni dei procedenti viaggiatori, si sarebbero organizzate diversamente alla partenza, acquistando non solo una guida turistica aggiornata (il gruppo, all'abbandono del coordinatore), disponeva di una Lonely Planet del 2000 e altre guide poco adatte ad una vacanza “on the road”) ma chiedendo anche informazioni ad altri viaggiatori "affidabili".

La riorganizzazione del viaggio dopo il settimo giorno ha comportato ovviamente un aggravio dei costi di trasporto, proprio in considerazione del fatto che l'autista inizialmente ingaggiato (scelto, si ribadisce, senza alcuna selezione o confronto con altri soggetti che offrivano la stessa prestazione) ha intascato un corrispettivo più alto rispetto al servizio reso (800 pesos su 1.080, per aver effettuato metà del percorso previsto); di contro il gruppo ha potuto verificare che, al medesimo prezzo, o al limite a fronte di una spesa superiore di pochi pesos, ha potuto soggiornare in abitazioni private decisamente più dignitose rispetto precedenti.

Un'ultima notazione, ancora una volta negativa: al momento dell'abbandono da parte del coordinatore, il gruppo ha provveduto a chiamare il numero delle emergenze, ed è stato ricontattato dall'organizzazione solo dopo diverse ore, quando già era stata riorganizzato l'itinerario ed erano state adottate le misure più urgenti in relazione ai trasporti. L'organizzazione, tranquillizzatasi sulla capacità del gruppo a proseguire, non si è più assolutamente informata su come stava procedendo la vacanza, nemmeno al rientro in Italia. E' con rammarico che il gruppo ha constatato, fino alla fine dell'Avventura, che l'organizzazione è venuta completamente meno al suo impegno di garantire un'accurata documentazione e preparazione dell'itinerario e i mezzi indispensabili per realizzarlo.

Conclusioni
Il gruppo che sottoscrive la presente relazione ritiene di aver subito, per colpa dell'organizzazione Viaggi nel Mondo, un danno materiale e morale, per cui reclama formalmente un risarcimento che si riserva di quantificare consultando, se necessario, le associazioni che hanno quale fine la tutela dei consumatori e richiedendo, eventualmente, una adeguata assistenza legale.

Si resta in attesa di un pronto riscontro alla presente richiesta.

Cordiali saluti,

(seguono firme)


1) Nessun membro del gruppo ha comunque potuto verificare l'esistenza di un contratto scritto da cui risultasse tale cifra; l'unica traccia rimasta a conclusione del servizio è stata una copia di una ricevuta per l'importo di 800 pesos.

2) Se è vero che il coordinatore ha diritto alla gratuità, è anche vero che, quanto meno per correttezza, deve dichiarare di averne usufruito. Affermare piuttosto di aver sostenuto delle spese e pretenderne il rimborso senza alcuna forma di certificazione dell'ammontare contribuisce a definire il profilo di una persona poco rispettosa dei compagni di viaggio e poco indicata a ricoprire un ruolo di responsabilità all'interno di un gruppo.