VIAGGIARE CON AnM

Coordinatori stressati dai viaggi autogestiti?


di S. Lizzani         


Processi Comunicazionali.

Con questa locuzione roboante del gergo psicologista si apre una recente circolare inviata ai coordinatori per conto dell'associazione Avventure nel Mondo a firma del coordinatore Roberto Virgili. Riproduciamo integralmente il testo di questa circolare prendendone spunto per una riflessione di natura più psicologica che contrattuale (come già fatto in altre pagine di questo sito) sulla formula dell'autogestione.

Mettete insieme 10 o 15 persone che non si conoscono, aggiungete una guida–coordinatore non professionista, proponete un viaggio intenso che punta alla quantità dei posti visitati, mettete un limite temporale ristretto a questo viaggio, degli obiettivi di spesa sfidanti, e pure un notevole grado di stress derivante dall'ambiente, dai trasporti e dalle incertezze sulla conduzione del viaggio, metteteci anche le nevrosi e le ansie che inevitabilmente ognuno dei partecipanti si porta dietro, frullate il tutto ed apparirà l'autogestione.

Sulle dinamiche psicologiche che si sviluppano nelle comunità, anche se temporanee come quelle dei viaggi, si potrebbe scrivere un libro ma in questa sede voglio analizzare gli elementi essenziali attorno a cui si sviluppano i conflitti all'interno del gruppo e che sono a mio avviso i seguenti:

  1. La figura del coordinatore ed il suo ruolo
  2. La gestione economica (leggasi cassa comune e cassa viaggi)
  3. La diversità delle motivazioni individuali al viaggio e le differenti aspettative

Il coordinatore

Il coordinatore (come si legge in altre pagine del sito) è in partenza delegittimato perché non è un professionista con tanto di patentino. Viene spesso percepito come uno che viaggia a sbafo; nelle formula dell'autogestione egli non può decidere nulla e se lo fa rischia di inimicarsi parte o tutto il gruppo. Ne consegue che egli deve continuamente dimostrare e negoziare col gruppo non la sua autorità ma la sua leadership. Deve conquistare il consenso dalla maggioranza del gruppo o dei sottogruppi dominanti, perché nei gruppi si creano inevitabilmente sottogruppi. Se fosse un professionista in un normale gruppo organizzato nessuno potrebbe contestarne la legittimazione, egli dovrebbe semplicemente essere professionale, preparato, gentile, ma salvo manifesta incapacità nessuno potrebbe contestargli la gestione di un programma predefinito, strutturato e prepagato.

Nei viaggi AnM tutto ciò è sovvertito, non c'è una gerarchia od una legittimazione a priori della guida, questo rende il suo compito molto stressante ed impegnativo. Rapportarsi con persone di origine e carattere quanto mai diverso, ottenerne il consenso, evitare le contrapposizioni tra sottogruppi od individui, imporre le scelte più sensate o anche quelle più insensate (!), tenere fede al programma pubblicato nel giornalino anche quando ciò si dimostra difficile, organizzare la logistica del viaggio, soddisfare le aspettative dei singoli e ovviamente anche le proprie. Tutto questo in un paese sconosciuto, con le ansie che questo provoca anche nei più esperti, ebbene tutto ciò è veramente un compito impegnativo alla portata di pochi. Una lettura attenta anche sotto una chiave psicologica delle cronache del tragico viaggio nelle Filippine evidenzia come la concomitanza di molti dei fattori summenzionati, intimamente legati l'uno con l'altro, possa aver portato, in una situazione di stress ambientale, ad un esito drammatico. Naturalmente se è innegabile che il sorgere e l'esistenza di conflitti e di tensioni all'interno dei gruppi AnM sia in qualche modo "insita" e connaturata alla formula del viaggio autogestito, non altrettanto prevedibili possono esserne gli esiti. La circolare riportata testimonia senza ombra di dubbio che la maggioranza dei coordinatori ha sperimentato lo stress della conduzione "autogestita" ma è difficile pensare che queste contraddizioni intrinseche siano risolvibili con qualche seminario.


La gestione economica

In un viaggio a pacchetto come quelli offerti dalla maggioranza dei TO non esiste la gestione economica comunitaria, tutto è prepagato e la guida provvede alle necessità. La formula della cassa comune che appare così attraente per la sua economicità e per la possibilità di controllare il budget si rivela invece l'origine di buona parte dei conflitti. Generalmente il partecipante d'AnM ha l'obiettivo di risparmiare ma punta anche al massimo della fruibilità. Vuole insomma fare tutto con poco. Egli consegna le somme previste ad un perfetto sconosciuto, il coordinatore, nascono da qui le ansie e le incertezze di un rapporto fiduciario tutto da costruire.

Ma il conflitto può nascere anche dalle diverse esigenze economiche dei partecipanti, non tutti sono d'accordo nella linea di massimo risparmio, spesso è insensato dormire in un pulciaio per risparmiare 5 o 10.000 lire perché così fan tutti. Al termine delle cene comunitarie pagate con la cassa comune, il coordinatore è costretto a defatiganti esercizi ragionieristici perché non tutti accettano di pagare alla romana ossia in parti uguali a prescindere da quello che si è consumato. La formula dell'autogestione da diritto al partecipante di entrare nel merito della gestione e quindi possono nascere interminabili assemblee serali su cosa fare e come spendere con l'ovvia conseguenza derivante dai diversi punti di vista. Insomma come al solito le questioni di soldi scatenano conflitti e rancori come avviene ahimè anche nelle migliori famiglie.


La diversità delle motivazioni individuali al viaggio e le differenti aspettative

Passata ormai l'epopea del turismo interculturale degli anni 70, modello a cui si ispirava, seppur confusamente, l'AnM di quei tempi, qual è ora il modello a cui si ispirano gli attuali partecipanti, cosa li attrae, cosa li può rendere omogenei rispetto ad una proposta di viaggio? Non è banale trovare una risposta, infatti un intuitiva dinamica psicologica sostiene che tanto più un gruppo è omogeneo nelle sue aspettative e motivazioni, tanto minore è la probabilità del sorgere di conflitti pesanti. In altre parole una comunità, anche se temporanea, per la sua coesione ha bisogno di un tema di fondo, di un postulato, anche se non dichiarato pubblicamente, comunque condiviso. Dove possiamo trovare quest'elemento di condivisione di base, nell'economicità del viaggio ossia nell'obiettivo del risparmio? Nell'obiettivo ludico puro e semplice? Nel modo di fruizione consumistica diffusa? Nella ricerca di un rapporto vero con la gente del posto od in qualche forma di turismo responsabile?

Ebbene se andiamo ad analizzare ci accorgeremmo che i partecipanti dei viaggi AnM presentano, in percentuali diverse, le aspettative menzionate. Dalla contraddizione delle differenti aspettative nasce il conflitto all'interno dei gruppi. Chi persegue un obiettivo dichiaratamente ludico e consumistica secondo i modelli e gli stili di vita dilaganti, entra in conflitto con gli "interculturali" del gruppo o con i massimalisti del risparmio. Mentre nel passato prevalevano i viaggiatori esploratori, oggi prevalgono I consumisti o gli avventuristi, quelli che cercano soltanto emozioni forti per dare un senso al loro viaggio ed al loro esistere. Insomma un coacervo di caratteri, aspettative, esperienze che può entrare in crisi quando non esiste una vera "selezione" tematica o programmatica od un modello cui dare adesione sulla proposta del TO.


Sono trascorsi circa 2 anni e mezzo dal primo seminario sui processi comunicazionali — Angolo dell'Avventura a Roma ; un percorso suggestivo, connotato da un grande rigore nel lavoro e al tempo stesso da entusiasmo e creatività, tratti ti­pici della stragrande maggioranza dei coordinatori. 350 partecipanti, 14 livelli di base, 8 II livelli e un III livello; una risposta poderosa che evidenzia il bisogno di confronto, di riflessione collettiva, di condivisione della passione, ma anche delle ansie e delle incertezze.
Cosa fare a questo punto del "viaggio esplorativo "tra i capocarovana di Avventure ? Ebbene l'idea è di realizzare un ciclo di II° livello per tutti i coordinatori di Roma che hanno partecipato al livello di base (ovviamente che siano moti vati e in-teressati), rispondendo ad una richiesta manifestata da molte persone, ma anche per una più completa definizione dell'itinerario seminariale, sicuramente utile ai fini di un altro ambizioso obiettivo: una pubblicazione su questa attività. Una sistematizzazione del materiale prodotto, un approfondimento delle aree inda­gate, anche sotto il profilo teorico; alcuni capitoli saranno dedicati alla analisi dei dati e dei prodotti seminariali. Altri capitoli saranno dedicati alla comunicazione, ai gruppi, alla leadership, alla negoziazione e gestione dei conflitti. Infine una parte si occuperà della formazione come esplorazione, la formazione degli adulti e una conclusione, orientata ad una sintesi, ma anche a considerazioni di prospettiva. Ma per ragionare su questa idea ci saranno altre occasioni, con un 'apertura a con tributi interessanti e pertinenti. Oggi abbiamo l'obiettivo del II livello per gli amici di Roma — ribadisco, spontaneamente interessati! -
Per la realizzazione di questo complesso programma "(140 coordinatori che hanno preso parte al livello di base), sono previsti dei criteri, mirati a facilitare la parte organizzativa indicati di seguito.

PROGRAMMA
Realizzazione di un seminario di II livello sui contenuti della
- leadership — negozianone — gestione conflitti
destinatari:
l'accesso è aperto a tutti i coordinatori che hanno partecipato anche per una sola giornata al livello di base, articolazione:
secondo il numero delle adesioni verranno previsti 3, 4 o .5 gruppi.
Date degli incontri.
I gruppo sabato 3 marzo ore 75— 19 sabato 10marzo 15-19
II gruppo sabato 24 marzo ore 15—19 sabato 31 marzo 15—19
III gruppo sabato 12 maggio ore 15—19 sabato 19 maggio 15—19
1V gruppo ottobre/novembre mercoledì 18~30 —21,30 (da definire)
- I serninari si terranno presso l'Angolo dell'avventura.
Le adesioni dovranno pervenire entro il 15 febbraio presso l'Angolo dell'Avventura utilizzando la scheda allegata.
Entro il 2 marzo verranno costituiti i gruppi e ciascuno potrà prenderne visione al­l'Angolo dell'Avventura.
Chiedo a tutti i coordinatori interessati di collaborare favorendo la circolazione della comunicazione, precisando che una volta definiti i gruppi (entro il 2 marzo) non vi saranno lettere di convocazione e ciascuno dovrà attingere le informazioni all'Angolo (o farsi riferire da amici).
Grazie se ci sarete, e grazie in ogni caso,
un affettuoso abbraccio
Roberto Virgili