RUBRICA 2002

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Il figlio di Piero Angela, Alberto ed una troupe della RAI vengono rapinati nel febbraio 2002 in Niger. Quest'ennesimo episodio di banditismo non può essere celato per la notorietà della vittima tuttavia il ripetersi di episodi di banditismo in quel paese contraddicono quanto affermato sull'ultimo giornalino AnM 2001 a pag. 195 in cui si afferma che in Niger non ci sono più problemi. Sul News Group Viaggi nasce una polemica tra Lizzani ed alcuni capi gruppo di AnM. Ve le riproponiamo integralmente:



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Subject: Niger una risposta a Marcaval e GP (lungo)
Date: Fri, 22 Feb 2002 20:57:09 GMT
Organization: Tiscali Spa
Lines: 246
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NNTP-Posting-Date: 22 Feb 2002 20:51:44 GMT
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>> Due giorni fa una troupe della Rai condotta da Alberto Angela è stata
>> assalita da banditi e depredata di tutto in un carovaniera di grande
>> transito nel Niger. Per una strana bizzaria del destino la cronaca
>> registra che il noto conduttore televisivo è imparentato con uno degli
>> amministratori del T.O. Viaggi nel Mondo.

>Sei incredibile ma purtroppo esisti!!! (:-
>Per te tutte le disgrazie sono buone per fare misere speculazioni, ma
>proprio non ti vergogni?
>.... devo ammetterlo, questa volta sei veramente riuscito a stupirmi.

Rispondo sia a te Marco che a Giuseppe.

Io non faccio il corvo o lo sciacallo, le disgrazie come tu le chiami
non sono mai il mero frutto del caso, di ogni evento umano piacevole o
spiacevole esiste un perché e l'uomo saggio e avveduto ne sa cogliere
le intime ragioni. Lo stolto invece che non sa o non vuole indagare
sulle origini delle cose interpreta la sua vita e l 'altrui senza
capirne il senso. Tu emetti giudizi grossolani senza conoscere cosa è
stato scritto e documentato sul sito Disavventure. Io non mi vergogno
affatto di fornire alla gente informazioni e strumenti critici che
sono il pane della libera informazione al di là delle menzogne e delle
deformazioni che questo o quel partito (inteso in senso più ampio come
gruppo rappresentativo di certi interessi) divulga ai propri fini.
Quando avremo una sola radio ed una sola televisione ( e Dio non
voglia arrivi questo giorno) forse tenteranno di spegnere tutte le
voci che non si allineano al ritornello del partito dominante ma fino
a quel giorno, rifletti sul fatto che la mia voce così come tutte
quelle che raccontano altre verità, difendono un elementare diritto a
dissentire che è anche tuo.

 
>Provo a fare una domanda seria, anche se sarà tempo perso: non pensi che una
>persona che viaggia debba informarsi e se decide di andare in un luogo
>pericoloso se ne assume la responsabilità?
>Nel '95 portai un gruppo in Cambogia e solo la metà sapeva che AngkorWat era
>minato e che bisognava assolutamente camminare sui sentieri battuti, non
>prendendo neppure in considerazione i miei avvertimenti, di chi è la colpa?
>Cosa dici di quel gruppo (tour operator milanese,n.d.r.) che sconfinò in
>Dancalia, che fu necessario pagarne il riscatto e che venne successivamente
>espulso dall'Etiopia? Secondo me la responsabilità è delle persone che
>decisero di affrontare quel viaggio e secondo te?
>Marco

L'esperienza dimostra e la tua affermazione lo conferma che il
partecipante che aderisce ad una proposta di viaggio organizzata o
semiorganizzata, lo fa perché si affida all'esperienza ed alla
professionalità di un soggetto ( il TO ) sulla base della formulazione
dell'offerta. Se tale offerta non indica chiaramente i rischi
ambientali o sociali connessi al viaggio, p.es. attenzione che in
Cambogia ci sono i campi minati, ma si limita a dire genericamente in
un codicillo piccolo piccolo nell'ultima pagina del catalogo che
tutti i viaggi presentano dei rischi e che il partecipante deve farsi
carico di verificarli ne consegue che l'agenzia è irresponsabile,
ebbene io sostengo che ciò è eticamente condannabile e probabilmente
potrebbe configurarsi come una forma di pubblicità ingannevole.
Il partecipante/turista dei viaggi avventura di oggi è culturalmente
ben diverso da quello di 20 -25 anni fa, infatti anche se non esisteva
Internet il partecipante medio del paleolitico di Avventure nel Mondo
era molto più attrezzato e motivato ad affrontare disagi e pericoli di
un viaggio di quanto non lo sia il partecipante medio attuale. La
gente oggi è diversa, quanti del tuo viaggio si sono documentati su
quest'aspetto di rischio della Cambogia ? Quanti hanno perso ore di
tempo su Internet per cercare informazioni ? Quanti si sono comprati
la Lonely Planet o altre guide attendibili sul viaggio che andavano a
fare ? E poi c'è scritto sulla LP che ci sono le mine ? Tu confermi
che a malapena la metà ne erano consapevoli. Non ci si può
autoassolvere o esentare dalle proprie responsabilità scaricandole
sugli altri e non si può semplicisticamente dire come fai tu " i
partecipanti sono degli irresponsabili". Tu forse non sei consapevole
del fatto che se fosse successo qualcosa , nonostante le presunte
deresponsabilizzazioni contrattuali, avresti potuto essere citato
almeno in sede civile, potendosi facilmente dimostrare che "di fatto
" svolgevi la funzione di guida e che per incuria o difetto di
conduzione avevi direttamente o indirettamente causato l'ipotetico
partecipante a subire un danno.
Per anni ho fatto la guida alpina - escursionista per un associazione
no profit ed io come tutte le altre guide avevamo un'assicurazione
che ci copriva per eventuali incidenti subiti dai partecipanti ma
questo non ci esimeva dal fatto di dover applicare rigorosamente tutte
le misure di cautela e prevenzione richieste ( radio, corde di
sicurezza, kit pronto soccorso etc.). Ma non credere che scalassimo il
K2, si trattava di escursioni classificate E o EE. Ma queste
escursioni sono bazzecole confronto ai rischi di molti viaggi
avventura, se mi fossi trovato in difficoltà avevo la radio FM sulla
frequenza di soccorso ed il cellulare, e ci puoi giurare che dopo 30
minuti arrivava l'elicottero del soccorso alpino o dei carabinieri. Tu
chi avresti chiamato in Cambogia in caso di problemi ? Avresti solo
potuto invocare la Madonna di Lourdes te lo dico io. Un mio amico,
ufficiale dell'esercito, è stato in Cambogia come osservatore ONU e mi
ha raccontato che una volta sono stati circondati dai guerriglieri
Khmer e si salvarono solo perché erano armati ( a loro spese) e si
difesero a colpi di Kalashnikov dopo che avevano chiamato inutilmente
per radio il plotone di soccorso indiano ONU (India Bat ) e sai quei
fessi che cosa gli risposero - NO DUTY- NO DUTY- ossia arrangiatevi.
Quindi caro amico Marco non imbrancarti anche tu nel plotone dei
pressappochisti o dei vaghi, perché quando porti per il mondo un
gruppo di persone hai una grande responsabilità che nessuna clausola
contrattuale può alleggerire, pensaci e vedrai che le cose non sono
così banali come ti appaiono o cercano di farti apparire.

 
>> Due giorni fa una troupe della Rai condotta da Alberto Angela è stata
>> assalita da banditi e depredata di tutto in un carovaniera di grande
>> transito nel Niger. [...]

>Lizzani, ma se una trupe della RAI subisce una rapina mentra sta
>girando un documentario in una zona rischiosa dell'Africa, mi sai
>dire che c@zzo c'entra il solito TO? Di Ilaria Alpi ti sei scordato?
>Perché non hai detto nulla dei giornalisti Rai picchiati e arrestati
>mentre filmavano le violenze della polizia sui disabili allo stadio
>di Rotterdam?
>Non puoi attribuire ad Avventure nel Mondo le cause di tutti i
>Mali nel Mondo, anche se a volte mi sembra essere proprio
>questo il tuo intento!
>gp

Caro Pompili io mi sono limitato ad indicare alcune coincidenze che mi
hanno colpito ed il cui comune denominatore era il Niger. Non è la RAI
o il rischio professionale di tali operatori che volevo evidenziare e
che è inerente a certi reportage, quello che ho evidenziato è che il
ripetersi di episodi di banditismo in quel paese contraddicono quanto
afferma a pag. 195 il giornalino di AnM. In questo senso mi attendevo
qualche ulteriore precisazione o informazione o commento da parte di
chi avesse approfondito la situazione del Niger.
Spero che tu non mi creda così stolto o fissato deducendo che per me
AnM è la causa di tutti i problemi del mondo…
Cordiali saluti Lizzani

Post scriptum, HO FATTO UN RAPIDO GIRO SUL FORUM DI WWW.SAHARA.IT da
cui traggo le seguenti notizie senza ulteriori commenti :
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Mi è arrivata dal Niger la seguente notizia.
"Un gruppo della televisione italiana il 18 febbraio e' stato fermato
e rapinato di tutti gli averi e del materiale da ripresa da 3 banditi
armati. La zona e' nei pressi della balise 544 e comunque tra il
confine algerino e Djado. Gli stessi rapinatori hanno costretto il
gruppo a rientrare in Algeria, scortandolo per un tratto, minacciando
ritorsioni gravi in caso di denuncia presso la Gendarmeria Nigerina."
Giuliana Fea
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Mercoledì 16 Gennaio ore 14:05. Ricevo una telefonata da Tamanrasset:
Giuliana Fea, partita fine Ottobre alla volta dell'Algeria e del
Niger. Mi hanno rubato l'auto, tutto!! Sono a piedi!! Agadez 10
Gennaio 2002 ore 09:00 del mattino, davanti alla casa della guida
Hibraim della agenzia Taghelmoust nota qualcosa di sospetto, la guida
fa spostare un camion di austriaci dietro l'angolo. Improvvisamente si
presenta un nigerino esagitato ed armato di pistola, spara quattro
colpi in aria due dei quali non esplodono. Due minuti dopo sparisce
con l'auto e tutto il contenuto. A breve inseriro altri dati per il
riconoscimento dell'auto. Di rientro dal mio ultimo in Algeria ho
raccolto DI SECONDA MANO alcune testimonianze: Due auto Tedesche (o
austriache) da Djanet entrano nella zona di Orida, vengono fermati,
legati i maschi, dopo alcune ore si liberano, riprendono le auto e
riescono a fuggire con le compagne shoccate, un bandito riesce a
sparare e colpisce alla spalla una dei due, il proiettile non viene
estratto a Djanete e l'uomo rientra in aereo. Due Land nel Air di
associazioni umanitarie vengono rubate. Giuliana stessa ha raccolto
una serie di altri fatti violenti che cercherò di riassumere nei
prossimi aggiornamenti.
http://www.sahara.it/padovafuoristrada4x4/giuliana/index.htm
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PROBLEMI IN ALGERIA messaggio di glauco

PICCOLO RESOCONTO
A partire da 24 dicembre vi sono stati grossi problemi per la libera
circolazione su asfalto e su pista in parte dell'Algeria.
A causa di furto di un consistente gruppo di fuoristrada ( c'è chi
dice addirittura 17) ad un falso posto di blocco ( pare nella zona di
In Amenas) appartenenti ad una società petrolifera effettuato da parte
di "terroristi" algerini intenzionati a rivenderli in Niger in cambio
di armi, la pista di Amguid all'altezza dei 4 Chemin è stata chiusa.
Il giorno 25 o 26 dicembre, il gruppo di Cattone è stato obbligato a
fare convoglio scortato da Taleb Larbi sino a Djanet. Idem al ritorno
a partire da Hassi Bel Guebbour.
Anche Osservando il Mondo a partire da El Oued ha dovuto sottostare al
convoglio obbligatorio.
Alcuni Italiani a Djanet hanno riferito di avere incontrato altri
Italiani che sono rimasti bloccati ad una postazione algerina per 4
giorni, durante i quali PARE abbiano sentito spari nelle vicinanze.
Comunque ai 4 Chemins , il giorno 4/1 i militari mi hanno confermato
che dopo aver inseguito i "terroristi" con gli elicotteri, sono stati
ammazzati tutti!
Tutte le persone che abbiamo incontrato hanno avuto problemi più o
meno grossi a seguito di quanto accaduto, ma devo dire che con noi "il
Grande Spirito" è stato benevolo (è l'unico che ha una convenzione con
Sahara El Kebira)
Il nostro gruppo di 5 auto ha effettuato il passaggio a Taleb L. la
mattina del 25/12 senza alcun problema, e poi attraversato l'Erg
Orientale ( pista dei fortini) in 2 giorni e mezzo grazie alla sabbia
bagnatissima ( se no sono ….zzi!)
L'asfalto che porta a Deb Deb è MOLTO insabbiato con pezzi che
obbligano a sgonfiare parecchio le gomme, e le medie tenute sono state
davvero basse.
Da Illizi, attraverso Ouadi Himrou (con un bel infangamento), fino
Djanet con giro del Tassili.
Grandiosa cena il 31/12 ospiti prima da Moustache, ( ottima guida che
lavora per lo Zeriba Tours) e poi veglione nel cortile del suddetto
Hotel ospiti del Sindaco, con coro finale che ha visto 10 italiani in
stato di trance cantare "Azzurro"
Da segnalare la buona accoglienza del titolare dello Zeriba ( almeno
lui ha fatto lo sconto ai SEK al contrario delle decine di avvoltoi
che utilizzano SEK per farsi pubblicità e che poi ti strozzinano
sull'invito!) e la solerzia del meccanico???????
Di nuovo a Illizi e poi pista per B. Omar Driss dove il giorno 3/1,
abbiamo incrociato Laberio e Crivelli a metà della pista , che ci
hanno comunicato che alcuni turisti francesi erano stati rimandati
indietro al posto di Polizia vicino a Gara Khanfussa. Noi abbiamo
deciso di proseguire, e arrivati al punto suddetto, abbiamo verificato
che si trattava di un campo di prospezione petrolifera tra le dune (
molto affascinante) con trincea di sabbia e moltissimi militari armati
e con giubbotto antiproiettile che però non ci hanno minimamente
ostacolati, anzi, non ci hanno nemmeno fermati.
Abbiamo incrociato alcune Toyota di compagnie petrolifere che ci hanno
confermato l'esistenza di "problemi".
In seguito nessun controllo di passaporti ma solo sorrisi e auguri
fino a Hassi Messaud, da dove in compenso è stato impossibile trovare
il carburante sino in Tunisia.
Da segnalare:
1) è la terza volta quest'anno che vado in Algeria, e la situazione
"bambini sassaioli" è enormemente aumentata ( + turismo= maggior
numero di dementi che irrorano i villaggi di regalini = sassi se non
ti fermi a fare lo stesso)
A Fort Gardel addirittura siamo stati assaliti con apertura di
portiere in corsa e furto di borsoni e pala ( poi recuperati)
2) Anche per l'Algeria sta arrivando il buisness delle agenzie, dato
che per avere il visto ti obbligano ad avere un invito ( che poi non
vedrai mai) per il quale "bastano" 60.000 £ se ci "persa" il
consolato, o 100.000 £ se chiedi alle agenzie "amiche" che si fanno
pubblicità su SEK!

MORALE: In Algeria può ancora capitare di tutto, quindi … se amate i
viaggi sicuri… pensateci un po' !

 
 

LE SUCCESSIVE RISPOSTE DI Giuseppe Pompili, assiduo frequentatore del NG sono molto interessanti perché di fatto ammettono "situazioni di rischio" che non trovano adeguata trasparenza e comunicazione sul giornalino di AnM.



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Subject: Re: Niger una risposta a Marcaval e GP (lungo)
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<s.lizzani@katamail.com> ha scritto:

> Caro Pompili io mi sono limitato ad indicare alcune coincidenze che mi
> hanno colpito ed il cui comune denominatore era il Niger. Non è la RAI
> o il rischio professionale di tali operatori che volevo evidenziare e
> che è inerente a certi reportage, quello che ho evidenziato è che il
> ripetersi di episodi di banditismo in quel paese contraddicono quanto
> afferma a pag. 195 il giornalino di AnM. In questo senso mi attendevo
> qualche ulteriore precisazione o informazione o commento da parte di
> chi avesse approfondito la situazione del Niger.
> Spero che tu non mi creda così stolto o fissato deducendo che per me
> AnM è la causa di tutti i problemi del mondo.
> Cordiali saluti Lizzani

I fatti dell'11 settembre hanno di fatto aggravato una situazione già
ad alto rischio in tutti i paesi della fascia Sahariana e sub Sahariana.
L'Algeria di Tam e Djanet è una botte di ferro a paragone del Mali
di Gao o del Niger odierno tra Bilma e Agadez. Per non parlare
del Ciad, paese ove Avventure ha già da tempo sospeso i viaggi.
Nonostante avessi programmato con AnM un viaggio a Taoudenni per
fine anno vi ho rinunciato anche in considerazione del pericolo
crescente dovuto all'evolversi degli eventi bellici. Ricordo che
ci sono molte altre agenzie italiane che propongono a catalogo
i viaggi sahariani (una per tutte: Kel-12). Il giornalino di AnM è
sempre in ritardo di mesi sugli eventi ed il fatto che tu abbia trovato
quella scritta non significa che di recente siano partiti gruppi per
il Niger. Credo tuttavia che alle luce dei recenti fatti tutti i TO che hanno
organizzano viaggi da quelle parti debbano riflettere assai seriamente
sugli eventi. La stessa Algeria è stata disertata per quasi 5 anni a causa
della recrudescenza della sanguinosa guerra civile a nord dell'Atlante
e che solo da un paio d'anni in qua il turismo (me compreso) vi aveva
fatto un timido ritorno (solo nelle zone sahariane, relativamente al
riparo dalle stragi del GIA). Personalmente, ritengo che recarsi a
Timbouctou, come pure a Tam o Djanet possa ancora ritenersi un
viaggio a rischio moderato. Che non significa fare un'uscita fuori porta.
NON E' PIU' COSI', purtroppo, per le grandi traversate del Sahara,
un tempo sicure, ma oggi sempre più ostaggio di predoni e banditi
che scorazzano indisturbati tra le frontiere di Algeria, Mali, Niger e
Ciad.

 
> MORALE: In Algeria può ancora capitare di tutto, quindi, se amate i
> viaggi sicuri. pensateci un po' !

Morale:
Se si vuole fare una vacanza davvero sicura è meglio pensare
ad un villaggio. In futuro, non mi stupirei però se qualche pazzoide
decidesse di mettere pure là qualche petardo per scuotere
i sonni e l'ignavia d'un occidente tanto arrogante nei rapporti
col resto del mondo quanto farisaico nell'assumersene le
responsabilità e ipocrita nel sopportarne le conseguenze,
realtà di cui il turismo d'avventura "tradito" dai suoi amori più
intensi costituisce solo la punta dell'iceberg.