PSICO-SOCIOLOGIA DEL GRUPPO 
Le dinamiche del gruppo,un'interpretazione in chiave psicosociologica
 
 
 
 
  
Le dinamiche del gruppo in viaggio, un'interpretazione in chiave psico-sociologica 
 
di Monica Lombardi 
 
 


"Il gruppo è un terreno particolarmente fertile per la diffusione di ansie paranoidi; ne deriva che in contesto gruppale e in carenza di educazione sentimentale la modalità patologica di elaborazione del conflitto è quella più praticata. La guerra risulta essere quindi la soluzione più facile; la cooperazione tra i membri non è infatti un fenomeno naturale, va inventata e richiede abilità relazionali, cognitive ed emotive. Lo sviluppo di queste abilità è frutto di apprendimento e dice del grado di civiltà che una certa cultura è stata in grado di costruirsi. Questo tipo di apprendimento è particolarmente difficile perché il gruppo sopporta meno dell’individuo le ansie depressive associate alla complessità della realtà. (Id.). Più il gruppo è esteso e più i suoi membri sono senza competenze di fronte all'emergere di dinamiche gruppali, più i comportamenti saranno regressivi."

(RIFLESSIONI SULLA CONFLITTUALITÀ NELLA TEORIA PSICOSOCIOANALITICA.) Stefano Monte 

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Cara Maria, nei lontani anni 70 un mio carissimo amico di inequivocabile matrice democratica […] affrontò la sua prima esperienza di coordinatore certo di potere applicare una sana politica di autogestione in corso di viaggio. Fu un vero disastro e non certo per sua colpa ma per l'incapacità del gruppo di mediare in qualche modo le esigenze di tutti. [...]  
Vittorio  ("Dialoghi", Avventure nel Mondo, n. 6 1995) 

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Confesso che quando ricevo il giornalino di A.n.M. la prima cosa che faccio ancora oggi e che facevo anche prima era quella di scorrere tutte le fotografie dei vari gruppi ed osservare i partecipanti. Mi sono sempre un po’ colpevolizzata perché le osservazioni estetiche sul sesso opposto (che carino quello oppure che orrore etcc..) e sul mio stesso genere (altrettanto taglienti…), mi sembravano frivole e tutto sommato poco serie per una viaggiatrice “impegnata” quale mi ritengo. Mi sono poi accorta di essere un po’ ipocrita perché la stragrande maggioranza dei miei compagni di viaggio (maschi e femmine) si comportavano proprio come me! Ho saputo che molti/e, prima del viaggio telefonavano al coordinatore/ice per avere informazioni sul numero dei partecipanti, il loro sesso, l’età e poi magari sulla cassa comune!  Sull’onda di queste ed altre riflessioni sulle mie esperienze di viaggio con AnM, stimolata da alcune recenti letture psico-sociologiche, ho quindi deciso di scrivere il mio pensiero sulla psicologia e sulle dinamiche dei gruppi di AnM. Ma cos’è un gruppo? E’ un aggregato di persone che stabiliscono collegamenti o relazioni tra loro in funzione di un’interesse od un’ideologia comune che sono peculiari a quel gruppo distinguendosi dagli altri (gruppi). In un gruppo ogni individuo influenza l’altro e viceversa, nascono quindi relazioni interdipendenti ma anche (attenzione!) relazioni di dipendenza.  Un gruppo di viaggio di AnM, a differenza di altri gruppi sociali (per es. la famiglia stessa, un partito, il vicinato, il club sportivo etc.) ha un obiettivo limitato e circoscritto nel tempo e nello spazio, ossia quello di fare “quel viaggio”. Detto così sembra banale ma ne discendono grandi conseguenze. La più importante (i cui effetti ho constatato direttamente) è che una persona assolutamente sconosciuta alle altre, sapendo della temporaneità della situazione e formalmente in posizione paritaria rispetto a tutti gli altri, si sente meno costretta da vincoli sociali o da critiche del gruppo sociale a cui appartiene stabilmente (ambito lavorativo, club sportivo, etc..) e quindi tende ad allentare le inibizioni del suo comportamento sociale normale. Può sembrare un fatto positivo ma in effetti non lo è. Infatti il risultato può rendere magari una persona più sessualmente disponibile ma in caso di una personalità nevrotica o infantile ciò determinerà il libero fluire di pulsioni varie con effetti negativi sul gruppo.In altre parole ci si libera senza troppe remore delle proprie pulsioni ansiose, aggressive, ossessive o altro proprio perchè tanto alla fine del viaggio ognuno riprende la sua strada.  
Ecco quindi delinearsi un’altra caratteristica strutturale dei gruppi di AnM, ossia la conflittualità. Il fenomeno della conflittualità , che è intrinseco a tutti i gruppi umani, è qui amplificato dalla modalità stessa di gestione del viaggio (la cosiddetta AUTOGESTIONE), i motivi di scontro sono quasi sempre gli stessi la cassa comune, la scelta di questo o quello, la riduzione o l’ampliamento dell’itinerario, i pasti etc. Fattori aggravanti della conflittualità sono le differenze culturali fra i partecipanti, le diverse aspettative, la mancanza appunto di legami o relazioni preesistenti tra i partecipanti, la mancanza di un capo formalmente ed ufficialmente nominato dall’agenzia. Non esiste infatti una “guida professionale” ma un semplice coordinatore-partecipante che deve negoziare continuamente (se ne è capace) la sua autorevolezza per orientare, mediare, dirimere conflitti. Se quindi il gruppo non ha questo leader dalle eccellenti e multiformi qualità, ecco l’esplodere della conflittualità permanente che porta alla spesso alla suddivisione del gruppo in sottogruppi. Tipica è la contrapposizione tra “spendaccioni” e “risparmiatori all’osso” oppure il prevalere dell’uno e dell’altro. Il coordinatore si sente fortemente giudicato dall’organizzazione (e sa che da ciò può dipendere l’assegnazione del prossimo viaggio) da quanto saprà risparmiare sulla cassa comune e tenderà quindi a scelte economicamente restrittive anche senza un reale bisogno ( qual è il senso di risparmiare qualche euro tra una sistemazione indecorosa ed  una passabile?). Un fattore di grossa conflittualità è lo stress ambientale, viaggiare per ore in pulmini, treni affollati, autobus pubblici camion o quant’altro disponibile nelle classiche destinazioni AnM (Africa, Sudamerica, Asia), dormire poco o in posti disagevoli o sporchi, essere sottoposti a freddo o caldo, etc. sottrae energia ed influenza negativamente la psiche quindi aumento della litigiosità. C’è un altro aspetto da non sottovalutare nella dinamica dei gruppi AnM ossia quando l’essere umano agisce in stretto contatto con gli altri membri del gruppo, egli è sottoposto a varie pressioni esercitate dal gruppo nel senso del conformismo, perche’ giudichi, creda, agisca in accordo col giudizio, con l’opinione e con l’azione del gruppo. il conformismo e’ il cedimento alle pressioni del gruppo. Perche’ vi sia conformismo deve esserci conflitto. conflitto tra le forze dell’individuo, che tendono a condurlo ad agire, credere e valutare in un modo, e le pressioni provenienti dalla societa’ o dal gruppo, che tendono a condurlo in direzione diversa. Non e’ necessario che le pressioni del gruppo siano esplicite, cioe’ non occorre che il gruppo minacci e costringa apertamente l’individuo. Le pressioni possono essere implicite; cioe’, la semplice esistenza di un giudizio o azione del gruppo, che l’individuo percepisce come diversa dalla propria, puo’ esercitare delle pressioni su di lui, pressioni che nascono dal timore di aver torto, di essere "fuori strada" rispetto al gruppo, ecc. Quando ad un individuo si chiede un giudizio - davanti ad un gruppo - su qualche problema particolare, e quando la sua convinzione personale sull’argomento e’ diversa dai giudizi espressi da tutti gli altri membri del gruppo, egli si trova in una situazione di conflitto e gli rimangono aperte due possibilita’ di azione: puo’ confermare il suo diverso giudizio, restando indipendente dal consenso del gruppo, oppure puo’ proclamare il suo accordo col giudizio del gruppo, reprimendo il suo giudizio. Le pressioni al conformismo prendono spesso anche la forma di inibizioni o prevenzioni dell’azione sia diretta che indiretta, le pressioni nel senso del conformismo possono condurre l’individuo a rifiutare di impegnarsi su un problema, oppure evitare di esprimersi, o di esprimere una opinione. In molte circostanze di viaggio, cio’ puo’ essere la forma piu’ insidiosa e piu’ dannosa di comportamento conformista, perche’ l’individuo finisce di cedere anche su fatti che determinano la sicurezza del viaggio, ossia se un gruppo è manifestamente inconsapevole o incurante degli aspetti relativi alla sicurezza, colui/oro che pur avvertendo il problema si sentono minoranza possono conformarsi alle scelte “sbagliate” del gruppo. E’ poi noto che i viaggi di AnM attirano prevalentemente individui “single” sia donne che uomini ed un fatto che genera spesso tensioni nel gruppo è la composizione “quantitativamente squilibrata” tra i sessi. Il prevalere dell’uno o dell’altro sesso (ma più spesso sono preponderanti le donne) causa tensioni derivanti da gelosie o competitività. Non è un caso che da molti anni il giornalino di AnM pubblica foto di matrimoni o di figli nati in seguito a matrimoni tra partecipanti, questa abile strategia commerciale tende a catturare la fascia di mercato dei "single" sempre più numerosa nella nostra società. Tuttavia, a differenza di altre agenzie dichiaratamente per single, AnM non garantisce alcuna parità numerica tra i sessi e iscrive le persone ai viaggi semplicemente sulla base delle richieste che arrivano.  
Volendo riepilogare i fattori d'interazione principale dei viaggi di AnM abbiamo:   

  • Aggregazione temporanea
  •  Prevalenza numerica di un sesso
  •  Aspettative difformi 
  •  Carenza di coesione strutturale 
  •  Diversità culturale 
  •  Mancanza di un leader ufficiale 
  •  Forti stress ambientali 
La psicologia e la sociologia hanno studiato approfonditamente i meccanismi ed in questa pagina ho proposto alcune riflessioni personali, per chi volesse approfondire suggerisco un testo basilare "B. Bertani, M. Manetti, L. Venini (1998), Psicologia dei gruppi, Angeli Milano" 

Torino dicembre 2002