BANDITISMO IN NIGER

Le solite menzogne


di A. Pereira         


Com'è facilmente immaginabile, i quotidiani locali diedero ampio risalto alla morte di Bellentani. Nel numero in edicola l'11 gennaio della Gazzetta di Modena, compare un'intervista al direttore e co-fondatore di Viaggi nel Mondo Paolo Nugari. Ecco quanto afferma:



[...]
Nella valutazione circa la pericolosità di un paese – spiega Nugari – ci basiamo su schede dettagliate che ci vengono fornite periodicamente dall'Associazione delle agenzie di viaggio di cui facciamo parte [la FIAVET – ndr]. Un apposito servizio del Ministero degli Esteri [l'Unità di Crisi – ndr], inoltre, informa sulla pericolosità. In tutte le schede, e secondo ricerche che abbiamo fatto anche lo scorso venerdì, il Niger viene considerato pericoloso soltanto in due zone: nel nord ovest e al confine con la Libia [dove per l'esplosione di una mina perse la vita un'altra turista di VnM – ndr]. Il gruppo di cui faceva parte Bellentani si trovava a 60 km da Agadez, per cui da tutt'altra parte.



Nella pagina precedente, abbiamo visto che l'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri invia regolarmente i suoi fax alla FIAVET ("l'Associazione delle agenzie di viaggio di cui facciamo parte") e, per stessa ammissione del Sig. Nugari, l'Unità di Crisi informa periodicamente sulle situazioni di pericolo. Il direttore di VnM ammette quindi di conoscere questi aggiornamenti, ma così facendo mente platealmente in merito ai contenuti di questi comunicati, ed è pure una menzogna stupida perché facilmente smascherabile. È infatti falso che le note informative limitino il pericolo alla zona nord ovest e al confine con la Libia. Il comunicato inviato in giugno '97 e reiterato in ottobre '97 afferma: "permane tuttavia nel nord e nell'est del paese una situazione di rischio elevato". Il comunicato non parla affatto di "ovest" come sostiene falsamente Nugari, e Agadez rientra pienamente nell'area indicata dalla Farnesina. Non solo: nel fax inviato il 7 febbraio '97 si parla espressamente di Agadez:



MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Unità di Crisi


Roma, 7-2-97

Diretto a: Presidenza del Consiglio – Dipartimento del Turismo

[…] (Fax N° 7001992)

OGGETTO: NIGER - SICUREZZA CONNAZIONALI

ANCHE SE LA SITUAZIONE APPARE CALMA A NIAMEY, PERMANGONO TUTTAVIA FATTORI DI RISCHIO DOVUTI AL BANDITISMO ED AGLI ATTI DI VIOLENZA A DANNO DEGLI OCCIDENTALI, PRINCIPALMENTE NELLA ZONA NORD/ORIENTALE DEL NIGER ( TAHOUA, AGADEZ, E ZINDER).

IN CONSIDERAZIONE DI QUANTO PRECEDE, LA NOSTRA AMBASCIATA A ABIDJAN CONTINUA A SCONSIGLIARE IL TURISMO IN NIGER AL DI FUORI DELLA CAPITALE. […]


IL CAPO DELL'UNITÀ DI CRISI
Cons. d'Amb. Vincenzo Petrone

 



Oltre a menzionare espressamente Agadez che è l'area dell'incidente, anche questo fax parla della zona "NORD/ORIENTALE" e non di zona nord ovest. I responsabili della Viaggi nel Mondo conoscevano gli avvisi dell'Unità di Crisi. Hanno quindi mentito pubblicando sul catalogo dell'agenzia un comunicato in cui si descrive il Niger come una meta pacifica, hanno mentito rassicurando telefonicamente Bellentani sulla sicurezza delle zone attraversate dal raid e hanno mentito affermando che la zona dell'incidente non era considerata a rischio. Bugiardi e pure cilatroni: una menzogna così grossolana non poteva reggere.

Per finire una curiosità. Nell'intervista al quotidiano modenese, per giustificarsi Nugari indica fra le aree a rischio quella al confine con la Libia (per la presenza di mine a seguito di una guerra del '89 -ndr). In una analoga intervista al Giornale del 24 gennaio '94 in merito alla morte di una loro cliente per lo scoppio di una mina in prossimità del confine con la Libia, l'impassibile Nugari dichiarò "Né l'agenzia né tantomeno la Fiavet avevano ricevuto dalla Farnesina alcuna informativa a proposito del rischio mine." Riteniamo superfluo qualsiasi commento.