IN PULMINO NEL DESERTO

Agosto 1999: l'incidente si ripete


pagina a cura di A. Pereira         


Giornale di Brescia  -  19 ago 1999

Si ribalta un altro mezzo di AnM.
Bresciano rimane paralizzato.


di Ubaldo Vallini


Odolo (BS) - Una piccola duna appare all'improvviso sulla pista, proprio mentre l'autista distrae lo sguardo dal lungo solco nella sabbia del deserto del Kalahari. Il grosso fuoristrada, con otto passeggeri più l'autista a bordo, si rovescia e gli occupanti vengono sbalzati fuori. Dalle prime frammentarie notizie che rimbalzano nelle ambasciate sembra questa la dinamica dell'incidente occorso ad un gruppo di turisti italiani in Botswana, mentre erano in viaggio alla volta delle cascate Vittoria dove lo Zambesi precipita iniziando il suo lungo scorrere verso l'oceano. Ad avere la peggio nella disavventura due odolesi: Luca Flocchini di 25 anni e Ivano Ghidinelli di 47. Entrambi sono da ieri sera (mercoledì) ricoverati in un ospedale di Johannesburg. Immobile con tre vertebre cervicali fratturate il primo, meno grave il secondo: solo alcune costole rotte, pare, anche se per il momento ha fatto sapere ai familiari di avere precluso l'uso delle gambe.

L'incidente è avvenuto sabato scorso, ma solo domenica i familiari lo hanno saputo, allertati dallo stesso Luca Flocchini che è riuscito a contattare telefonicamente Rosaria, la fidanzata bionese, che si è messa subito alla ricerca dei congiunti impegnati nella classica gita ferragostana, trovandoli verso sera. Drammatica la prima fase dei soccorsi, in pieno deserto, con Luca Flocchini che è rimasto cosciente e che, da esperto di rianimazione (è volontario con le ambulanze odolesi e recentemente ha seguito un corso a Lumezzane), indicava ai compagni come soccorrerlo. I due in un primo momento sono stati trasportati con un aereo militare a Windhoek in Namibia e solo ieri un altro volo li ha condotti a Johannesburg, in Sudafrica, dove esistono strutture sanitarie meglio attrezzate. Proprio dalla città sudafricana la compagnia era partita per il viaggio avventuroso. Giorni di apprensione, quelli trascorsi dalle famiglie, che nel frattempo erano riuscite a contattare i congiunti tramite l'ambasciata di Windhoek, culminati nelle comunicazioni telefoniche sempre più difficili.

L'intervento risolutivo, che ha sbloccato la situazione da ieri, è stato quello dell'Unità di Crisi della Farnesina, allertata dopo l'interessamento di Roberto Bonomi, ex primo cittadino odolese, mentre il sindaco attuale, Adriana Vitali, si trova in ferie. E' stata la Farnesina, infatti, a contattare l'Europassistance, che copre rischi dei viaggi dell'agenzia "Avventure nel mondo", e l'Alitalia perché si attivassero per far rientrare i due dall'Africa. L'Unità di Crisi ha messo in azione anche l'ambasciata di Johannesburg perché garantisca la massima assistenza ai due ed ai suoi familiari. Il rientro di Ivano Flocchini, atteso dalla moglie Lucia e dai figli Simona e Luca di 27 e 28 anni, è previsto per venerdì 20 agosto. Maggiori difficoltà si presentano per il ritorno di Luca Flocchini. Nel suo caso l'Alitalia deve garantire sull'aereo un'erogazione di ossigeno maggiore rispetto alla norma e deve quindi "montare" un volo speciale che non sarà pronto prima del 21.

Da una parte il canale diplomatico, dall'altra quello medico: le dottoresse odolesi Daniela e Mariarosa Leali hanno già contattato diversi centri specializzati nella cura dei traumi cervicali in Italia e contano di riuscire ad entrare in possesso delle cartelle cliniche, che dovranno pervenire dall'ospedale sudafricano, quanto prima. Alle 17 e 30 di ieri Benedetto Flocchini è partito alla volta di Johannesburg in compagnia della professoressa odolese Nicoletta Pasini quale interprete ed amica di famiglia. Poco prima di partire ha saputo dall'assicurazione che non avrebbe risarcito il viaggio dei familiari, in quanto il rientro di Luca è previsto a breve. "Non importa - il commento di Benedetto - ormai i biglietti li ho pagati e, anche se solo per alcune ore, Luca lo voglio vedere al più presto". A farlo rimanere fermo nella decisione le strazianti parole del figlio al telefono: "Non sono più un uomo, sono rovinato". Luca Flocchini, da esperto di traumi, è convinto infatti che la sua condizione da totalmente paralizzato sia irreversibile, ma i familiari sperano che, una volta in Italia, tutto possa essere ridimensionato. Ivano Ghidinelli sta vivendo una situazione apparentemente meno angosciosa e parlando telefonicamente con la moglie sembra più preoccupato delle sorti di Luca che delle sue. I due erano partiti per l'Africa aderendo ad un'iniziativa dell'agenzia "Avventure nel mondo". Mentre Ivano è un "veterano" di questo tipo di esperienze per Luca era la prima volta.



Errata corrige - 6 ott. 1999

Ci è stato segnalato che l'incidente non si è verificato in Botswana bensì a sud di Opuwo, in Namibia, e che il mezzo utilizzato non era (come in precedenti casi analoghi) un grosso "fuoristrada" ma un comune pulmino. Da testimonianze dirette sembra che l'incidente sia riconducibile a un colpo di sonno dell'autista.