IN PULMINO NEL DESERTO Una sbandata e il mezzo si ribalta,
ma sulle piste non c'è copertura assicurativa.

di A. Pereira         


NAMIBIA – AGOSTO 1991

L'11 agosto, uno dei pulmini VolksWagen COMBI su cui viaggia il gruppo si ribalta e tutti gli otto passeggeri del veicolo rimangono feriti. L'incidente ha luogo lungo una delle piste non asfaltate che rappresentano la quasi totalità della viabilità. All'ospedale, i partecipanti al viaggio incontrano altri turisti (per lo più solitari) che sono rimasti coinvolti in incidenti analoghi: tutti viaggiavano a bordo di VolksWagen COMBI. Successivamente, scopriranno che molte agenzie di noleggio non utilizzano più questi pulmini da anni, chiaramente inadatti a viaggiare su percorsi non asfaltati.

Le condizioni di alcuni dei feriti sono serie, ma tra questi c'è un caso trerribile: una ragazza versa in condizioni disperate per la frattura della colonna vertebrale con un'irreversibile paralisi completa degli arti inferiori e parziale in quelli superiori. A questo tragico quadro, il giorno dopo l'incidente si aggiunge una sorpresa sconcertante: quel tipo di veicolo non ha copertura assicurativa per sinistri verificatisi su strade non asfaltate. Scoprono inoltre che:

  • Devono pagare una penale di riscarcimento per il danneggiamento al veicolo.
  • Poiché nell'incidente non sono coinvolti altri mezzi la penale viene aumentata di cinque volte, superando di molto il valore del veicolo nuovo.

Alcuni giorni dopo, 12 (su 16) partecipanti sono in grado di rientrare in Italia. Il volo atterra all'aeroporto di Roma, ma (come dubitarne) nessuno dell'agenzia si fa vivo per dare loro chiarimenti sulla complicata questione assicurativa e per avere informazioni sui quattro partecipanti ancora ricoverati in ospedale. L'unica comunicazione che riceveranno sarà una lettera della Milano Assicurazioni che prende atto dell'incidente, sbagliando però (ancora: come dubitarne) i nomi, la modalità e la data del sinistro. Certamente un caso.

Dai pochi documento in loro possesso, i partecipanti al viaggio scoprono che l'assicurazione PAI copre il guidatore fino ad un massimale di 15 milioni e i rimanenti passeggeri (7 persone) per complessivi 10 milioni, ossia: 1.428.ooo a persona.

A questo punto è necessaria una considerazione relativa  al seguente invito che si trova sul giornalino:

I partecipanti si impegnano a prendere visione delle condizioni e dei limiti della polizza infortuni e del contratto assistenza [Europassistence – n.d.r.] prima della partenza.

Un invito discutibile se si considera che, sempre leggendo il giornalino, il contratto:

Viene consegnato alla partenza ad ogni partecipante.

C'è da chiedersi come sia possibile avere il modo e il tempo di studiare una polizza assicurativa in aeroporto al momento della partenza, e soprattutto come sia possibile effettuare eventuali integrazioni. Per non parlare poi della "documentazione": un adesivo con il numero telefonico da chiamare in caso di incidente. Ma l'invito si tinge di ironia considerando i seguenti fatti:

  • Nemmeno l'interessamento di uno dei partecipanti, direttamente negli uffici di Roma di V.n.M, sortisce l'effetto di avere tutta la documentazione assicurativa necessaria, che sarà consegnata solo nel febbraio 1992, ossia sei mesi dopo.
  • I sei mesi di ritardo, non erano comunque stati sufficienti per comunicare ai partecipanti il nome della compagnia che assicurava il mezzo ribaltatosi in Namibia.

Dando per scontato che sarebbe più logico far conoscere ai partecipanti le clausole assicurative prima del viaggio e non prima della partenza, rimane comunque un comportamento sorprendentemente latitante dell'agenzia che neanche di fronte ad un evento tanto grave (ricordiamo che una ragazza è rimasta tetraplegica) ha mostrato il minimo interesse, mandando solo dopo sei mesi e dopo innumerevoli insistenze la documentazione necessaria e neanche in modo completo.

NOTA: rientrata in Italia, fu necessario ricoverare la sfortunata ragazza rimasta paralizzata in una clinica specialistica in Germania. Tutte le spese di degenza e assistenza furono a carico della famiglia. Il solo trasporto speciale dall'Italia alla Germania ebbe un costo di 14 milioni di Lire.


L'incindente si ripete
Il 17 agosto 99 si ripete lo stesso incidente; dinamica e cause sono le stesse. Un ragazzo bresciano rimane completamente paralizzato. Dal Giornale di Brascia l'articolo di Ubaldo Vallini.



Appello in favore di Luca Flocchini
Nasce un comitato, il cui garante è l'Assessorato ai Servizi Sociali del comune di Odolo, per la raccolta di fondi da destinare alle spese mediche di Luca, il ragazzo di Brescia rimasto paralizzato. "Luca ha aiutato molti, senza chiedere niente a nessuno. Ora ha bisogno di aiuto e noi parliamo per lui."



Una partecipante racconta
La partecipante ad un viaggio in Namibia si rifiuta di viaggiare sugli insicuri pulmini. L'importante testimonianza di una persona determinata a difendere la propria e l'altrui sicurezza.