VIAGGIARE CON AnM

Del Capogruppo (ora coordinatore)


di S. Lizzani         


C'era una volta il Capogruppo… Questa parola che implica decisionalità e responsabilità di conduzione, è stata ormai abbandonata da anni in favore della nuova e meno impegnativa coordinatore, perché? E poi chi era ed è il coordinatore ex-capogruppo? Quali sono esattamente i suoi compiti, le sue responsabilità? Chi lo sceglie, quali sono i criteri che lo selezionano?

Per capire tutto questo dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, ad una lettera emblematica che ne descrive lucidamente i compiti. Carlo Vittone, capogruppo Lankamale 1988, in una sua lettera di risposta ad una partecipante che contestava la buona riuscita dello stesso viaggio (apparsa nel giornalino n.1-2 anno XVI, gennaio-aprile 1989) scrive:



"……Consideriamo quindi anzitutto che fare il capogruppo in un viaggio d'AnM è un lavoro e non un semplice divertimento: prima del viaggio ho attentamente studiato l'itinerario, le relazioni dei precedenti cg, ogni particolare che potesse permettermi di condurre al meglio il mio compito in paesi e situazioni che non conoscevo. Durante il viaggio ho cercato di operare affinché tutto procedesse per il meglio e si rispettasse il programma previsto e, dinanzi ad ogni imprevisto, ho reagito con l'obiettivo di garantire il massimo di tutela al gruppo. Dopo il viaggio ho steso una relazione, comprensiva dei consuntivi di spesa della cassa comune che potesse servire per i prossimi gruppi. Un lavoro spesso poco spesso appariscente ma chi ha fatto almeno una volta sa bene comporti fatica, responsabilità, tensione nervosa ed anche fisica…
Chi svolge quest'oscuro ma pesante e difficile lavoro in un viaggio di gruppo tradizionale è di norma un professionista retribuito, il cosiddetto accompagnatore turistico (figura professionale ben definita, alla formazione della quale collaboro a svolgere un corso di formazione a Milano) che, ala servizio di un'agenzia deve provvedere col sorriso sulle labbra affinché il cliente di un viaggio (il quale ha pagato profumatamente) viva la sua vacanza da sogno lontano da qualsiasi preoccupazione…
Chi è invece sempre di norma un capogruppo d'AnM? Non è certo un accompagnatore in questo senso. E' una persona che , nonostante abbia m0olte volte una preparazione ed un 'esperienza ben superiore a quella di una accompagnatore tradizionale svolge una propria attività durante l'anno, che non è un dipendente di AnM ( e quindi non ha il dovere di difendere AnM in ogni occasione né è la controparte per ogni disfunzione organizzativa ), che ha si la gratuità del viaggio ma non è certo retribuito per il suo lavoro ( e questo serve anche a contenere le quote di viaggio a carico dei partecipanti) che deve infine guidare un viaggio non totalmente preconfezionato in Italia ma nel quale molte cose vanno organizzate all'istante e quindi assai più impegnativo…
Certo all'interno di un simile gruppo (autogestito N.d.R.), il capogruppo ha compiti che cerca di svolgere nel migliore dei modi ma dove anche proprio per le caratteristiche del viaggio, può compiere errori e omissioni nella massima buona fede e dei quali si accorge in genere solo in ritardo. In tali situazioni è giustissimo che ogni partecipante faccia sentire la sua voce e cerchi di correggere quanto a lui sembra sbagliato ma sempre tenendo presente che il capogruppo non è uno schiavetto ai priori ordini ma una persona che sta facendo un lavoro al servizio di tutto il gruppo e che cerca di ottenere in ogni momento la fattiva collaborazione e la solidarietà di tutti per ottenere un fine comune. . Io stesso prima di fare il capogruppo, ho fatto un viaggio come partecipante e se dovessi elencare tutti gli sbagli commessi dal nostro bravo capogruppo non basterebbero tutte le pagine di questa rubrica e potrei riempire ogni numero per i prossimi tre anni…"



Facciamo ora un ulteriore salto nel passato e andiamo a leggere come nel dicembre 1982, a pag. 38 del giornalino n.7 anno IX, era definito il capogruppo:


APPASSIONATAMENTE SUL CAPOGRUPPO

I nostri non sono viaggi organizzati con un accompagnatore professionista, ma viaggi in gruppo con un capo spedizione che ha il solo merito di aver studiato e organizzato l'itinerario a tavolino utilizzando la documentazione disponibile. Spesso non conosce il paese visitato, ha solo alle spalle un'esperienza di numerose partecipazioni ai viaggi d'Avventure nel Mondo, conosce un po' più degli altri e non sempre, la lingua e le abitudini locali. Ma è uno come voi che viaggia per vacanza, per interesse, per divertirsi. Non deve diventare il ricettacolo delle vostre inutili preoccupazioni, può essere, deve essere consigliato in modo costruttivo e non contestato per partito preso: il capogruppo non è responsabile delle difficoltà che s'incontrano durante il viaggio, che siano prevedibili o no, non ha nessun dovere nei confronti del gruppo se non quello di coordinare gli interventi di tutti nell'organizzazione della vita di gruppo (cucina, lavaggio stoviglie, spesa, guida dei veicoli, appuntamenti ecc.)

E non dimenticate, il capogruppo non è infallibile, è un partecipante come tutti gli altri e di tutti è un amico, anche s e non può risultare un gran simpatico a tutti.



Una rara e significativa testimonianza ufficiale sui compiti e sulla decisionalità del capogruppo la troviamo nel Giornalino n.1-2 Anno XVI gennaio-aprile 1989 a pag.51 allorché il CG Artioli Davide, conduttore di un viaggio in Birmania Bali Burma del 27 Luglio dell'anno precedente, trovatosi in difficoltà a causa delle condizioni politiche del paese e fortemente criticato dal gruppo chiede lumi al gran capo (che però senza firmarsi gli risponde così):

" Il CG se non riesce a convincere almeno la metà del suo gruppo, deve sottostare alle decisioni della maggioranza –almeno in una situazione complessa ed incerta come quella birmana della scorsa estate. Se invece il CG, in condizioni normali, è sostenuto anche da una sparuta minoranza nella sua determinazione a rispettare il programma del viaggio allora potrà staccarsi dal resto del gruppo in modo da completare il programma previsto, ma deve avere almeno un partecipante che lo segua altrimenti fa la fine del generale Caster (ebbene sì scritto proprio Caster e non Custer ! ndr)"


Questo accadeva nel lontano 1989 ma ora torniamo ora con un prodigioso balzo temporale al 2000 e precisamente al giornalino n. 4-5, luglio–ottobre 2000, anno XXVII pag.145, ove la definizione dei compititi dell'ex capogruppo (ormai obsoleta capiremo poi il perché) è stata notevolmente rimaneggiata come segue:


APPASSIONATAMENTE…SUL COORDINATORE

I nostri NON sono viaggi organizzati con accompagnatori professionisti, ma viaggi in gruppo autogestiti con un partecipante coordinatore (neretto e maiuscolo sono identici al testo originale N.d.R.) che spesso non conosce il paese visitato, ha solo alle spalle un'esperienza di numerose partecipazioni ai viaggi di Avventure nel Mondo, conosce un po' più degli altri e non sempre, la lingua e le abitudini locali. E' uno come voi che viaggia per vacanza, per interesse, per divertirsi. E' opportuno evidenziare che allo stesso viene dato dagli altri partecipanti l'incarico di coordinare l'attività del gruppo in corso di viaggio. Tale coordinamento se per alcuni viaggi si limita a una semplice verifica, attuata con la collaborazione di tutti i partecipanti, dei servizi resi da corrispondenti locali a beneficio del gruppo, per altri, che prevedono l'utilizzazione dei mezzi locali da reperire in loco, comporta un maggior coinvolgimento del partecipante-coordinatore e degli altri partecipanti evidenziandosi maggiormente il carattere di autogestione del viaggio stesso.
In effetti, il reperimento, la scelta dei mezzi da utilizzare, dovrà avvenire con la collaborazione di tutto il gruppo, che, seguendo le esperienze dei viaggi precedenti, relazionate nei dossier, potrà decidere collettivamente sull'opportunità o meno di utilizzare un mezzo od un altro.
I singoli partecipanti dovranno valutare di volta le difficoltà che si presentano cercando di scegliere soluzioni con il massimo della prudenza possibile e tenuto conto del contesto in cui si trova.Il coinvolgimento del partecipante, se auspicabile in generale, diviene doveroso di fronte a scelte che in qualche modo possano toccare la sicurezza personale.
Il partecipante coordinatore non deve diventare il ricettacolo delle vostre inutili preoccupazioni, può essere, deve essere consigliato in modo costruttivo e non contestato per partito preso: il capogruppo non è responsabile delle difficoltà che s'incontrano durante il viaggio, che siano prevedibili o no, non ha nessun dovere nei confronti del gruppo se non quello di coordinare gli interventi di tutti nell'organizzazione della vita di gruppo (cucina, lavaggio stoviglie, spesa, guida dei veicoli, appuntamenti ecc.). E non dimenticate, il capogruppo non è infallibile, è un partecipante come tutti gli altri e di tutti è un amico, anche s e non può risultare un gran simpatico a tutti.



Il cambiamento di rotta, è notevole, mentre come abbiamo visto dalle precedenti testimonianze il CG ha nei fatti la responsabilità della conduzione del gruppo e quindi in definitiva la riuscita del viaggio al pari diremmo della figura professionale del Tour Leader, al punto da potere decidere unilateralmente di proseguire il viaggio in funzione delle condizioni ordinarie o straordinarie che si presentassero, ebbene di tutto ciò oggi non si trova traccia. Se andiamo ad esaminare bene le definizione attuale coordinatore riscontriamo che esso è poco più che un "segretario" del gruppo, che avrebbe solo il potere di decidere-coordinare i turni di lavaggio delle stoviglie o chi va a fare la spesa). In altra documentazione non divulgata ai partecipanti e di cui diamo un estratto più avanti (Circolare del febbraio 1999) vengono fornite ai coordinatori istruzioni più dettagliate circa i loro compiti. La preoccupazione di fondo dell'agenzia è manifesta: non vuole essere coinvolta in eventuali rivalse dei partecipanti sull'esito del viaggio per azioni prese dal coordinatore. In questo modo essa si deresponsabilizza e prende le distanze principalmente a causa dei sempre più numerosi incidenti (di cui si parla in altra parte del sito) che hanno coinvolto sia partecipanti sia coordinatori e che hanno avuto risvolti legali notevoli.

Dalla circolare del febbraio 1999 ai coordinatori (qui la circolare completa)

[...]

   QUALSIASI COMUNICAZIONE SCRITTA RELATIVA AL PROGRAMMA CHE VORRETE SPEDIRE AI PARTECIPANTI DOVRÀ ESSERE CONCORDATA CON NOI PRIMA DELL'INVIO!!!!!!!!! (purtroppo in caso di contestazioni considerate che ogni comunicazione scritta viene a far parte del contratto agenzia-cliente, mentre sulle vostre decisioni collettive in corso di viaggio nessuno troverà da ridire).

[...]

Organizzazione e autogestione del viaggio

[...]

   Il partecipante coordinatore potrà intraprendere ulteriori azioni operative (prenotazione albergo, richiesta di trasferimento es assistenza in arrivo, prenotazione di altri servizi) solo dopo averne ricevuto mandato da tutti i partecipanti.
   In particolare nel caso in cui vengano richiesti servizi o pacchetti di servizi che comportino un impegno economico il mandato dovrà essere specificato ed unanime rientrando tale iniziativa nella autogestione collettiva del gruppo.
   La Viaggi nel Mondo sconsiglia tali iniziative in particolare quando gli eventuali impegni comportano una spesa tale da scoraggiare il partecipante e determinare il suo annullamento del viaggio. Inoltre declina ogni responsabilità sulla scelta di fornitori di servizi non compresi nella "organizzazione del viaggio" prevista. Come indicato nelle condizioni di partecipazione ai viaggi art. 5 Limitazioni di Responsabilità i partecipanti si "fanno obbligo di verificare attentamente in loco la sussistenza delle condizioni minime di sicurezza e di praticabilità di ogni servizio scelto in loco". In nessun caso il coordinatore potrà assumersi responsabilità o impegni che non gli competono.

[...]

La fedeltà ad Avventure nel Mondo
   Nel totale rispetto delle vostre libertà ribadiamo il concetto che ciascuno di voi può decidere di viaggiare, collaborare, creare organizzazioni alternative ed in concorrenza con AVVENTURE NEL MONDO. Noi ci limitiamo a pretendere un minimo di coerenza da parte vostra nell'informarci con la massima sincerità e prima di venirlo a sapere da altri (il tam tam di Avventure non ha segreti).
   Da parte nostra applicheremo la vecchia regola " o con noi o contro di noi". Chi viaggia, collabora, passa relazioni, bisniglia, trama, con organizzazioni concorrenti con noi ha finito per sempre (anche se abbiamo accolto più di un figliol prodigo). Scusateci ma è più forte di noi, siamo maledettamente gelosi di quanto abbiamo creato e non sopportiamo chi ci scopiazza malamente e pretende di fare meglio di noi.

… ed infine:
   chi non si attiene alle procedure richieste (e purtroppo molti veterani non le rispettano approfittando indegnamente del nostro senso di amicizia) genera problemi errori, disservizi dimostrando poca considerazione per il nostro sforzo di migliorare le condizioni di lavoro nostre personali e dei nostri collaboratori spesso soggetti ad enorme pressione lavorativa.

Come sempre appassionatamente
Paolo e Vittorio

Roma, febbraio 1999



Il tono della circolare, specialmente nell'ultima parte, è aziendalistico e perentorio. Non credo ci siano ulteriori commenti da fare in merito, vorrei soltanto ribadire che il partecipante-coordinatore non è scelto dagli iscritti al viaggio che ne apprendono il nome solo dopo aver ricevuto il foglio notizie. Essi non hanno alcun elemento per valutarne la preparazione od il curriculum, ma sono di fatto obbligati a conferirgli una delega per tramite dell'agenzia.
Tuttavia i partecipanti, in virtù della logica di autogestione del viaggio, sono o dovrebbero essere continuamente chiamati a scelte in corso di viaggio. Ma ci si chiede, come possono essere protagonisti delle loro scelte senza avere gli elementi e le informazioni poiché nessun dossier o relazione di viaggio, proveniente dai precedenti viaggi dei coordinatori, è loro consegnato prima della partenza ? Questa macroscopica contraddizione dell'autogestione si accoppia ad un altra non secondaria questione sollevata da un coordinatore sulla lista infonetavventure. Si trattava del diritto di proprietà intellettuale o copyright sulle predette realzioni, esse infatti apparterebbero all'autore e non al TO come riportato nel frontespizio delle stesse relazioni.


    Stefano Lizzani – ottobre 2000