NAUFRAGIO

I capigruppo cominciano a dissociarsi da V. Kulczycki

 

pagina a cura di A. Pereira         



AI COORDINATORI INVITATI AL RADUNO DI MODENA
DEL 1/12/91


25 febbraio 1992     

Cari Amici,

siamo ancora noi sei superstiti del "Filippine 91". Come promesso, vi inviamo il documento emerso dalla riunione tenutasi a Modena il 01/12/91, e che nonostante il nebbione di quei giorni, ha avuto un buon successo. A questo proposito vogliamo ringraziare tutti gli intervenuti, le titolari della palestra "LA CAPRIOLA" che ci hanno messo a disposizione i locali, tutti coloro che ci hanno scritto e telefonato, e infine Antonio Guarnaccia di Catania che ha fatto da moderatore e si è prestato, con molta disponibilità, a redigere e mettere a punto il documento che vi inviamo (e che Antonio ha già fatto avere ad AM per la pubblicazione [Il documento sarà censurato da V. Kulczycky senza nessuna spiegazione – N.d.R.]). Ci scusiamo per il ritardo, il parto è stato lungo, anche a causa della lontananza e degli impegni di noi tutti. Precisiamo che di tutte le proposte e i ragionamenti fatti a Modena, forse per più di 5 ore, solamente quelli su cui tutti i coordinatori presenti si sono dichiarati d'accordo sono stati messi 'a verbale'. Le cose dette sono state tante, ma per dovere di correttezza verso gli intervenuti era giusto redigere un documento su cui l'unanimità dei partecipanti fosse d'accordo.

Allego una serie di lettere pervenuteci in quei giorni, e altre successive alla pubblicazione del nostro documento sul N. 6 del giornalino, e conseguente risposta di Paolo e Vittorio. A questo proposito sono tanti quelli che ci hanno telefonato per dissociarsi da quanto detto dal "portavoce" di quella che molti, forse romanticamente, ritengono ancora la "nostra" associazione. E che una volta di più altro non si è dimostrata che la solita agenzia di Viaggi e Turismo, che agisce a scopo di lucro (dove lucro non è necessariamente una brutta parola) e che ha fatto crollare quell'aura di 'grande famiglia' e di 'appassionatamente' che ancora resistevano.

Purtroppo non abbiamo ricevuto dai vertici dell'ASSOCIAZIONE, quella solidarietà umana che forse ingenuamente ci aspettavamo di avere, ma solo una lunga serie di "doveri" di cui il partecipante si deve far carico prima della partenza, e tutto questo sulla base delle scarne informazioni che desume dalla presentazione dei viaggi, e sulla quale in teoria si deve AUTOSELEZIONARE (a un naufragio? E su un viaggio che, all'epoca in cui noi ci siamo iscritti, non menzionava chiaramente che ci fossero barche da prendere?), In effetti bastavano pochissime parole, in calce alla lista suddetta, per salvare almeno la faccia. Ma queste sono considerazioni personali, e ognuno deve fare i conti con la propria coscienza.

Approfitto della vostra pazienza per attirare l'attenzione su alcuni punti delle lettere che abbiamo ricevuto (sono state ribattute per problemi di spazio e grammatura postale, ma sono fedeli alle originali), punti che ci hanno fatto riflettere e su cui vorremmo che anche voi rifletteste. Una di queste cose è nella lettera di Sandra S., al punto 2, dove afferma che pur ritenendosi moralmente responsabile nei confronti del suo gruppo, si rifiuta di caricarsi di ogni altra responsabilità, ruolo o impegno che non sia inserito in un corretto rapporto contrattuale. Il fatto che tu personalmente ti rifiuti, non significa che, in caso di incidente, la magistratura, le assicurazioni, le inchieste giudiziarie che seguono questi avvenimenti non ritengano necessario inquisirti, se non altro perché sei TU (voi) che hai in mano le relazioni di viaggio, che firmi i contratti di noleggio mezzi, che contatti i vettori e i corrispondenti locali. Non significa inoltre che i tuoi partecipanti non si sentano di NON addossarti ogni responsabilità, o che l'agenzia (Viaggi nel Mondo) non ti scarichi addosso ogni responsabilità sulla base del principio dell'Autogestione del viaggio. Essere inquisiti non significa automaticamente essere condannati, significa però spese legali (le paga Avventure o dobbiamo fare una colletta noi dell'associazione?), preoccupazioni, perdita di sonno. Così, se al P.S. del documento emerso dalla riunione si invitano gli aspiranti capogruppo a riflettere, io inviterei l'agenzia a mettere per iscritto la loro REALE posizione in caso di incidenti.

E ancora, Sandra si dice stufa di sentirsi rinfacciare la gratuità "con i soldi del partecipanti". Se non ci fossero i partecipanti non ci sarebbero i gruppi, non ci sarebbero i coordinatori, non ci sarebbe l'agenzia. Quindi, gira e rigira, la gratuità esiste perché esistiamo noi partecipanti. Almeno questo lo devi riconoscere. Se vuoi, non è come metterti in mano i soldi e dirti "coordinaci fino là", ma la sostanza non cambia. Non ottieni la gratuità perché hai un biglietto da visita con scritto "tour leader", la ottieni perché con te c'è un gruppo. La tua presenza è subordinata alla NOSTRA presenza. Se poi ritieni che il tuo impegno e le tue spese aggiuntive siano superiori al valore della gratuità, non è con noi che te la devi prendere.

Un discorso tutto a sé merita invece l'argomento ASSICURAZIONI, visto che alla fine, quando se ne ha bisogno non si sa mai dove andare a parare, e le coperture assicurative vengono riferite all'aeroporto (quindi senza possibilità di integrazioni per le parti scoperte). Vedi lettera di Aldo Zotti (qui non riportata – N.d.R.).

La lettera di Sandro *** ci ha fatto molto pensare (vedi qui), e mi dispiace che lui non abbia ritenuto opportuno partecipare al nostro incontro. Se da una parte asserisce con convinzione che AM è un'ASSOCIAZIONE, dall'altra non si sente in dovere di partecipare a riunioni senza la presenza dei "capi" Paolo e Vittorio, che sono soprattutto i TITOLARI della Viaggi nel Mondo S.r.l., agenzia di viaggi regolarmente iscritta alla Camera di Commercio.

A prescindere dal fatto che i titolari sono stati invitati a partecipare e non sono venuti, e che avevamo richiesto a loro l'organizzazione della cosa ma hanno rifiutato. Rifiuto che ci ha lasciati di sasso, come se la causa della morta di NOVE persone (provate a mettere insieme NOVE persone, e vedete la presenza fisica e spirituale che hanno) non possa costituire un valido argomento di discussione. Se non altro per il fatto che già dai primi di ottobre la direzione aveva in mano il nostro documento, dove mostravamo che non si era trattato SOLAMENTE di una fatalità (che comunque ha avuto la sua parte) e che c'erano gravi problemi da mettere in evidenza, e senza perdere tempo, e tutta la faccenda da esaminare insieme.

Ma si è continuato a ragionare con la logica di quei giornalisti che all'indomani del fatto si sono sbizzarriti nelle più astruse ipotesi, senza darsi la pena di verificare con NOI (che là c'eravamo sul serio) come si fossero veramente svolti i fatti. Per poi pubblicare sul giornalino tante belle lettere sull'imbecillità dei giornalisti e sulla manipolazione delle notizie da parte dei media.

Ognuno ha continuato a sviluppare le sue fantasticherie e a prendere posizioni pro o contro AM e questo modo di viaggiare (quello che noi volevamo evitare fin dall'inizio), salvo quella cinquantina di persone che hanno risposto al nostro appello, per sentire almeno quello che avevamo da dire. Senz'altro il dibattito sul giornalino raggiungerà molte migliaia di persone, ma il giornalino esce, teoricamente, ogni due mesi (Questo passaggio testimonia come gli organizzatori dell'incontro fossero lontani dall'immaginare quale sarebbe stato il comportamento di V. Kulczycki in merito alla faccenda – N.d.R.).

Per questioni di spazio non si possono pubblicare tutti gli interventi in materia, interventi che comunque passano al vaglio dei titolari dell'AGENZIA (altro che associazione!) e le nostre questioni pressanti, che riguardano TUTTI, sono uscite dopo 5 mesi dal fatto, e dopo che erano partiti tutti i viaggi di Natale.

Se è vero, come è vero, che Avventure nel Mondo è un'associazione CULTURALE quali sono gli strumenti CULTURALI o le informazioni CULTURALI che mi mette a disposizione? Secondo Sandro non è neanche obbligata a ragguagliarmi sulle condizioni meteorologiche del paese che intendo visitare, perché è mio dovere di partecipante informarmi sul paese. Salvo poi, a fine luglio, sentirmi dire che il viaggio non si fa per mancanza di partecipanti, o che è tutto pieno, e che se voglio partire c'è solo la disponibilità del viaggio tale. Quando ho il tempo di informarmi e documentarmi in queste condizioni?

E comunque, agendo nell'ottica dell'associazione se il periodo non è favorevole il viaggio non si dovrebbe fare, mentre agendo nell'ottica del profitto tutto è permesso. Io non metto in dubbio che Sandro, come tanti altri per fortuna, si prepari minuziosamente il viaggio prima della partenza. Ma che cosa succede se, pochi giorni prima, ti telefonano che la tua destinazione è cambiata e se vuoi partire c'è solo la disponibilità per il tale itinerario? Quando hai già chiesto le ferie e organizzato tutto per la tua assenza? Forse a Sandro, data la sua lunga militanza e la particolarità degli itinerari che propone non è mai accaduto, Ma in questi mesi di incontri con i gruppi delle varie città, il problema è emerso più di una volta. Soprattutto a quei capogruppo più "giovani" che pur di farsi conoscere e continuare a "coordinare" non hanno il coraggio di rifiutare l'offerta, e partono senza avere avuto il tempo materiale per quel famoso "studio a tavolino" che, insieme all'autogestione, è la panacea per tutti i mali quando qualche partecipante ha delle obiezioni da fare.

Ma la cosa che più ci ha lasciati perplessi, è quando afferma (certamente in modo autorevole; avendo un'esperienza di 22 viaggi, sarà senz'altro un capogruppo ben quotato nell'ambiente) che personalmente ritiene di richiedere l'approvazione del gruppo solo ed esclusivamente in caso di eventuale pericolo. Ma è questa l'AUTOGESTIONE del gruppo cui tanto ha fatto riferimento Vittorio nelle nostre lunghe conversazioni telefoniche? Che risulta ben in grassetto nelle pagine del giornalino, che viene sempre tirata in ballo quando qualcuno ha qualcosa da dire?

E comunque, chi è Sandro (o qualsiasi altro capogruppo) per ARROGARSI IL DIRITTO, la CAPACITÀ, la RESPONSABILITÀ per valutare o riconoscere DA SOLO dove stanno il rischio e il pericolo?

In chiusura di lettera ribadisce che il capogruppo non deve essere l'ufficio Informazioni durante il viaggio, ma solo avere l'assenso dei partecipanti in caso di pericolo ecc. Ma allora, viaggiamo col duce o ci autogestiamo? Il capogruppo non è "ALL'INCIRCA nelle stesse condizioni dei partecipanti" per quanto riguarda la GESTIONE del viaggio, a meno che non distribuisca a ognuno di noi copia di TUTTO IL MATERIALE INFORMATIVO IN SUO POSSESSO, compreso quello che si è autonomamente sudato con ricerche personali, a meno che non si faccia TUTTE LE SERE il punto della situazione, a meno che non SI DISCUTANO TUTTE LE POSSIBILI ALTERNATIVE, compreso quelle che emergono lungo Il percorso, e soprattutto, si comporti da "PARTECIPANTE COME TUTTI NOI", allora sì che si può parlare di COORDINATORE. In ogni altro caso è una persona che si STA ASSUMENDO DELLE RESPONSABILITÀ, e di ciò deve rispondere primariamente di fronte al suo gruppo, e in caso di incidente di fronte alla legge. Che sia professionista o no, che intenda o no farlo.

Vi siete mai chiesti che cosa sarebbe successo a Gigi se fosse sopravvissuto? Su queste cose è veramente necessaria un'attenta riflessione, da parte di tutti noi. Ci auguriamo, che il dibattito continui, che tutto non venga insabbiato o dimenticato, che sul giornalino si continui a parlare di questi problemi che non sono SOLAMENTE quello che è successo a noi, ma che coinvolgono i mille aspetti e contraddizioni dell'associazione, e dell'agenzia che cura l'organizzazione tecnica dei viaggi proposti dall'associazione (Nessuna forma di dibattito, nessun documento o lettera pertinenti all'episodio e agli argomenti sollevati saranno pubblicati sul giornalino – N.d.R.). Con tutto questo non voglio mettere in discussione la FORMULA FONDAMENTALE (se ancora esiste...) di AM, ma AVVENTURA non è mettere stupidamente a repentaglio la nostra vita, non è quella forma di "competizione" tra capogruppo che spinge a fare sempre un posto in più e spendere un dollaro in meno (sindrome molto diffusa), l'AVVENTURA è qualcosa di ben diverso, come hanno scritto nelle loro belle lettere, pubblicate sul N. 6, Traverso (Namibia), Caleffi e Maspero, e che nei viaggi di AM è sempre più raro incontrare.

Il nostro sforzo per tramutare il dolore che abbiamo ancora dentro in qualcosa di POSITIVO, PROPOSITIVO e COSTRUTTIVO è grande, e siamo stanchi. Ma è proprio perché all'ASSOCIAZIONE ci crediamo, e intendiamo continuare a farne parte, che continueremo a battere su questo punto. Gli amici conosciuti in tanti anni di viaggi (il mio primo è stato nell' 81), VOI che abbiamo conosciuto in questi mesi e che ci avete dato la forza per andare avanti, tutti i luoghi e le popolazioni che abbiamo avuto modo di visitare e conoscere: sono parte della nostra vita, e il tramite di tutto questo è stato AVVENTURE NEL MONDO. Ma non vogliamo altre tombe su cui pregare, altri infermi di cui prenderci cura.

Mi scuso se sono stata forse troppo impulsiva, se sono scivolata nella polemica, se ho fatto delle affermazioni inesatte. Sono una semplice "partecipante" non molto addentro ai rapporti tra agenzia e "coordinatori", mi baso sulle 'chiacchiere' di questi mesi (e ho rotto le scatole a tanta gente!), sono ancora provata da quello che ci è successo, a volte faccio fatica a concentrarmi. Ma alle barzellette non ci credo più.

Un saluto e un abbraccio forte


Simonetta Po



N.B.: un ringraziamento particolare a ROBERTO BOTTONI, capogruppo di Macerata, che in occasione del suo viaggio sul luogo dell'incidente si è prodigato per farci avere preziose informazioni e oggetti appartenuti agli amici scomparsi.

Questa lettera è stata inviata a 82 coordinatori e per conoscenza ad AVVENTURE NEL MONDO con preghiera di pubblicazione.