NAUFRAGIO

In una circolare l'isterica reazione di V. Kulczycki

 

di A. Pereira         


CIRCOLARE AI CAPIGRUPPO – APRILE 1992


Dell'incontro tenutosi a Modena nel dicembre 1991, venne stilata una relazione che fu inviata ai capigruppo di cui fu reperito l'indirizzo e alla redazione di A.n.M. per la pubblicazione. Non pago di avere censurato delle proposte che si prefiggevano unicamente un maggior grado di sicurezza per i futuri viaggiatori, e non soddisfatto di avere vanificato lo sforzo di chi, organizzatori e partecipanti, si era prodigato per il bene dell'associazione, il prode associato n°1 (che in assenza di Internet monopolizzava l'unico mezzo di informazione: il giornalino) sfogava, in una circolare inviata a tutti i capigruppo, tutto il suo immotivato rancore in un triste rosario di insulti, travisamenti della realtà, esaltazioni illogiche e dozzinale retorica.

Per semplicità di lettura, sono stati omessi i passaggi (come ad esempio le clausole assicurative, l'invio di foto da pubblicare, ecc.) non pertinenti all'argomento trattato, nell'intento di non distrarre il lettore dalla profondità degli enunciati della teologia kulczyckiana. In corsivo il testo della circolare.


Abbiamo ricevuto una lettera di un coordinatore veterano che punta il dito su tutti noi, sui partecipanti, sui coordinatori accusandoci di deterioramento, di inconsistenza culturale, di impreparazione, di superficialità.
Al di là del caso personale (e per questo non pubblichiamo il suo nome) dalla lettera traspare un atteggiamento che si sta diffondendo fra molti di voi (voi capigruppo – N.d.R.) e dal quale traspare una viscerale critica fondata, a nostro avviso, più su preconcetti di nuova acquisizione che sull'esperienza diretta nata da una reale partecipazione alle diverse fasi della vita associativa.

Le "accuse di deterioramento" sono le proposte contenute nella relazione dell'incontro di Modena firmata da 29 noti capigruppo e che si possono così riassumere:

  • migliorare l'informazione per i partecipanti.
  •         "               "              "    capigruppo.
  • maggiori contatti tra capogruppo e partecipanti prima del viaggio.
  • uso di dotazioni di sicurezza.

Nella versione di Kulczycki diventano "accuse di deterioramento frutto di una viscerale critica fondata su preconcetti". Un'esposizione certamente obiettiva.


Abbiamo risposto a caldo ribadendo il nostro sincero punto di vista insieme a concetti e convinzioni maturate in tanti anni di esperienze e ve ne rendiamo partecipi sollecitando una vostra opinione:

Questa di "sollecitare una vostra opinione", dopo avere censurato tutto il materiale inviato relativo ad un evento di eccezionale importanza come il naufragio e la morte di 9 partecipanti, può essere concepito sola da un vero talento della comicità.


… riceviamo la tua lettera e siamo d'accordo sul deterioramento della associazione, un deterioramento sottile, serpeggiante che abbiamo riconosciuto, localizzato e spiegato e contro il quale non riusciamo a reagire per una nostra debolezza che affonda le sue radici in un vago sentimento di amicizia, nel romantico rispetto dei ricordi e dei tempi andati, sì perché questo deterioramento non viene dai neo coordinatori e dai nuovi partecipanti, da quelli inesperti, da quelli che devono ancora imparare tante cose, ma proprio dai veterani che hanno dimenticato i tempi in cui iniziarono a girare il mondo con la carica enorme di entusiasmo e pochissima esperienza.
Questi veterani con decine e decine di viaggi alle loro spalle si sono sempre più allontanati dalle esigenze dei nuovi viaggiatori che vedono in un Cicladi al sacco o in un semplice KD il loro trampolino di lancio alla scoperta del mondo.
Da questi nuovi viaggiatori dai quali nascono anche nuovi coordinatori riceviamo il contributo di entusiasmo che molti veterani hanno ormai perso, da essi (sic) riceviamo proposte solo apparentemente banali ma che noi continuiamo a valutare ed a considerare cercando di calarci nei loro panni, e sono proprio queste nuove leve che vivificano la vita associativa e partecipano e contribuiscono alle iniziative che nascono un po' ovunque in Italia.
La vostra visione della vita associativa è diventata talmente limitata e parziale che vi permette di attaccare la validità di tutto un complesso di attività associative alle quali molti di voi da tempo non partecipano più, al punto da giungere a dimenticarne l'esistenza.

Traduzione in italiano: poiché i capigruppo storici, anche se più esperti (e consapevoli che gli standard di sicurezza sono carenti), hanno l'ardire di richiedere una maggiore professionalità (e quindi maggiori costi per l'agenzia di cui V. Kulczycki è titolare), sono dichiarati dei petulanti rompiballe, con effetto immediato esautorati, e prontamente sostituiti con i "nuovi viaggiatori" che in gran numero chiedono di diventare capogruppo. Democraticamente soffocata ogni forma di dibattito in seno all'associazione.


I nostri incredibili piani di volo, tanto criticati da tutti voi, sono il risultato di questa infinita battaglia che combattiamo ogni giorno per fare accettare la nostra dimensione alternativa, la nostra dimensione di diversi in un contesto che non prevede uno spazio alla fantasia e all'intelligenza.
MANCHIAMO DI UNA DIMENSIONE CULTURALE???
CI SIAMO E CI STIAMO DETERIORANDO???
NO CARI AMICI. NO NEI TERMINI PIÙ' ASSOLUTI!!!!
Abbiamo concepito una formula che è e che sarà eterna perché fonda le sue radici sull'entusiasmo e sulla smania di conoscere, due sentimenti incorruttibili nel tempo che sono stati in passato, che sono oggi e che saranno sempre alla base di straordinarie esperienza.

Qui mancano solo il balcone e la folla "oceanica", ma il vuoto retorico è lo stesso. Quanto all'avere "concepito una formula che è e che sarà eterna", anche tralasciando lo strafalcione semantico, è quanto meno rivelatrice di una pericolosa tracotanza.


È l'uomo che cambia, che matura, che si trasforma, è l'uomo che può deteriorarsi o restare integro nonostante l'età e il peso di tante avventure esperienze e riuscire a conservare quella fiamma interiore che lo terrà sempre vivo, attento e giovane nello spirito.
Ma sulla formula non si può discutere, perché la formula è un mezzo, solo un mezzo messo a punto attraverso anni ed anni di esperienza collettiva, consolidato, verificato da migliaia di persone, ognuna delle quali a suo modo ha dato un utile contributo.
Disconoscere questo risultato è semplice ed inutile disfattismo in quanto molti di voi hanno perso la lucidità necessaria per avere una visione globale ed obiettiva della validità della nostra formula. Troppo spesso i vostri interventi sono frutto delle vostre esigenze personali ispirate a puro egoismo. Sempre più spesso le vostre richieste tendono ad escludere più che a socializzare, a limitare a ristretti...

Camuffata dalla verbosità di una trita retorica, qui si cela l'ingiuria più assurda di tutta la geremiade: i quattro punti sopra menzionati, nati dall'esigenza di una maggiore sicurezza per i futuri viaggiatori, benché espressi in un contesto di accettazione e difesa della formula che caratterizza Avventure nel Mondo, secondo il Kulczycki-pensiero sono "disfattismo" perché "frutto di esigenze personali ispirate a puro egoismo". La calunnia assume toni grotteschi se si considera che l'unica persona che possa avere delle "egoistiche esigenze personali" da difendere è lo stesso Kulczycki, che ostinatamente cerca di salvaguardare da un inesistente pericolo gli interessi della sua agenzia (Viaggi nel Mondo S.r.l.). In tutto il materiale a firma dei 6 superstiti (mai pubblicato da A.n.M.) non si trova il minimo accenno di discredito verso l'agenzia o la sua formula, e il documento emerso dall'incontro di Modena contiene solo dei suggerimenti per rendere più sicuri i viaggi. È quindi un documento volto a rendere migliore il prodotto offerto dall'agenzia Viaggi nel Mondo S.r.l. e di conseguenza più solida la sua posizione di mercato. Quello che era un aiuto offerto gratuitamente (e costato molto caro in termini di sacrifici economici ed emotivi), nato da un impegno morale verso chi aveva tragicamente perso la vita, viene combattuto ferocemente e pesantemente calunniato.


Questo inesauribile fermento organizzativo non ha certo come volano un bieco interesse economico, ben altre più semplici strade seguiremmo se avessimo solo questa preoccupazione.

A questo punto è evidente come Kulczycki stia lottando più per zittire la sua coscienza che non degli ipotetici "coordinatori ispirati da puro egoismo".


A quanti contestano, distruggono, sparlano noi chiediamo: dove eravate quando tanti amici partecipavano all'attività dei Centri Studio ed organizzavano riunioni, proiezioni, incontri, dove eravate quando tanti amici socializzavano le loro esperienze e cercavano di confrontarle e verificarle in una dinamica di gruppo. Ed oggi come osate accusare, come osate parlare di imbanalimento di "normalità" di "deterioramento", come osate giudicare impreparati ed ignoranti tanti coordinatori ed inadeguati e gasati i partecipanti ed inutili e banali le riunioni che si tengono nelle città italiane ed inutili i giochi del Raduno annuale.

A parte il fatto che di accuse di "impreparazione", di "ignoranza" e di "inadeguatezza" verso i nuovi capigruppo non vi è traccia ed è solo l'ennesima invenzione dell'ira funesta di Kulczycki, rispondere al "dove eravate" è semplice: a Modena, sfidando una nebbia fittissima tipica degli inverni padani per quanto riguarda i partecipanti; passando intere giornate per preparare il raduno, che è costato alcuni milioni di Lire e un pesantissimo sforzo emotivo, per quanto riguarda i 6 superstiti che lo organizzarono. Dopo avere negato la propria collaborazione, il Sig. Kulczycki brillava per la sua assenza al raduno. Quindi, quale giudizio dare sulla moralità di chi si permette di gridare un indignato quanto ipocrita "dove eravate"?


Il ricorso forzato ai grandi capi, ai coordinatori storici è inutile e spesso deleterio, è l'entusiasmo delle giovani leve che vivifica l'associazione. […] Se avete perso interesse per tutto questo dovete avere l'umiltà di riconoscerlo e la forza di scomparire dall'associazione, perché le vostre preoccupazioni, i vostri suggerimenti hanno un sapore settario e corporativista. All'incallito veterano che ha perso il gusto dell'avventura, alla sua "preziosa" esperienza, alle sue crescenti esigenze, alle sue pretese [di] un servizio più accurato, più confacente alla sua nuova dimensione di falso viaggiatore preferiamo l'entusiasta inesperto che si affaccia al mondo con il cuore stracarico di passione e per questo è pronto a tutto, ad ogni sacrificio, al piano di volo più scomodo, all'incognita del "dove andremo a dormire la prima notte… prenotatemi almeno al prima notte…", al gusto di viaggiare con splendidi e temibili sconosciuti. A questo personaggio che non è scomparso e nel quale ci rivediamo come eravamo noi tanti anni fa, a questo personaggio che bussa timidamente alla nostra porta e a quanti come lui non hanno perso passione ed entusiasmo noi daremo spazio e fiducia perché in essi si rispecchia la nostra gioventù.

Soprassedendo alla villania della prosa che non merita commenti, la scomposta retorica kulczyckiana ha un obbiettivo ben preciso: giustificare l'evidente illogicità dell'accantonamento dei capigruppo veterani ed esperti (e quindi più preparati a coordinare un gruppo e ad affrontare i problemi che immancabilmente si presentano) per sostituirli con "l'entusiasta inesperto pronto ad ogni sacrificio". Nella speranza che il sacrificio non sia ancora una volta un tributo di vite umane, viene spontaneo chiedersi: se l'entusiasta è così imbranato da non sapere dove andare a dormire, come potrà valutare le scelte che l'autogestione professata da A.n.M. comporta? Come può percepire e limitare i rischi (che con frequenza si presentano durante i viaggi come dimostrato dalle numerose sciagure e dalle lettere pubblicate nel giornalino di A.n.M) meglio di un "coordinatore veterano ed esperto"? Sebbene le argomentazioni sopra citate non siano convincenti, l'importante è che la scelta di mandare in campo questi "inesperti" non sia dettata da "esigenze personali ispirate a puro egoismo" o (ipse dixit) "non abbia come volano un bieco interesse economico".