pagina a cura di A. Pereira
ITALIA - DOUALA
grande traversata dall'Italia al Golfo di Guinea
il deserto del Ténéré e lo sconosciuto Tibesti in
Ciad e il Camerun
PARTENZA 18 DIC
RITORNO 16 GEN
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
MOTO Lit. 2.880.000
AUTO 4x4 Lit. 3.600.000
OCCUPANTE AUTO Lit. 2.300.000
CASSA COMUNE IN CORSO DI VIAGGIO F.fr. 2.500
PERNOTTAMENTI tende fornite dall'organizzazione
TRASPORTI auto e moto proprie
PASTI cucina da campo
CLIMA 2° - 31°
DIFFICOLTÀ guida su terreni vari
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REDAZIONALE GEOGRAFICO
La pacificazione in atto in Niger tra le comunità Tuareg e il governo centrale
e la fine della guerra in Ciad ci permettono finalmente di tornare a sognare e a impostare nuove grandi traversate desertiche.
Questo raid rappresenta una iniziativa straordinaria e storica, almeno per la nostra conquista degli spazi sahariani, traverseremo la Tunisia e l'Algeria
fino a Djanet per entrare nel grandioso ambiente del deserto dei deserti il Tenere fino a Djado e Seguedine per imboccare
quella pista mai percorsa finora che ci porterà al Tibesti lo sconosciuto mondo dei Tebu, la bellicosa tribù che per anni ha combattuto
il potere centrale di Njamena, entreremo quindi in Camerun per ripercorrere piste a noi conosciute durante precedenti raid fino a raggiungere il
mare a Douala, la capitale del Camerun da dove spediremo moto e auto in mare mentre noi rientreremo in volo in Italia. Raid impegnativo per fuoristradisti esperti con alle spalle
la partecipazione ad iniziative simili.
Imbarco per Tunisi, la solita folla allo sbarco poi via per un rapido attraversamento della Tunisia per Kairouan, Gafsa, Tozeur, Nerfa, passaggio della frontiera tunisia-algeria e
via verso Touggout, Hassi Messaoud e sul diritto nastro di asfalto che attraversa il...
[...]
Stiamo entrando nel Ténéré. Ci aspettano Chirfa con le rovine della fortezza abbandonata di Djado, la bella oasi di Seguedine. Ci aspettano i 460
km più sconosciuti del Sahara che ci porteranno da Seguedine a Zauar seguendo la balisata Berliet. Da Zauar entriamo nel cuore del Tibesti verso Bardai. Qui si trova il sito
rupestre più importante del Tibesti: Gonoa. Le incisioni [...]
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(Nota: i numerosi errori ortografici, sintattici e di punteggiatura sono dovuti alla
scelta di riportare fedelmente il testo della scheda.)
Chi ha dimestichezza con l'ambiente di Avventure nel Mondo, conosce
già la risposta di Kulczycki alle critiche di chi è incorso
in un incidente causato dalle "mancanze organizzative" della sua agenzia:
"Autoselezione". In sintesi: è dovere del partecipante fare un esame
di coscienza e valutare se è in grado di prendere parte al viaggio
oppure no. Corollario di questo dettato, è che chi incappa in un
qualche disagio (a volte molto grave) causato dai disservizi dell'agenzia,
o più seriamente rimane coinvolto in un incidente provocato da scelte
avventate (come mezzi di trasporto inadatti, tragitti in zone ad alto rischio,
ecc.) è accusato di essere un imbranato che dissennatamente ha deciso
di aderire al viaggio pur non avendone le capacità. Questo "principio
etico" è stato rinfacciato perfino ai superstiti del naufragio nelle
Filippine, come se fosse possibile autoselezionarsi ad un naufragio.
Nella speranza che la gravità dell'episodio qui in esame trattenga
il Sig. Kulczycki dall'accusare la povera Katy di non
aver saputo autoselezionarsi, un commento particolare merita la voce "DIFFICOLTÀ"
della scheda sopra riportata. Al di là di un laconico "Guida su
terreni vari" (chiaramente riferito alla difficoltà che gli automezzi
possono incontrare), non si fa alcun cenno a problemi ben più gravi
come zone minate o focolai di guerriglia. Eppure l'agenzia era stata debitamente
informata.
Una considerazione a parte merita la domanda: quale motivo spinge un'agenzia
di viaggio ad organizzare un raid su un percorso pur sapendo che è
minato? E ancor più fondamentale: quale ragione induce a nascondere
ai partecipanti una notizia tanto grave? Avrà a che vedere con lo
"Spirito della formula di Avventure" la superficialità che impone
di tacere una notizia così importante? Logicamente no, la formula
di Avventure prevede partecipanti senza fisime e sinceramente interessati
al paese che stanno visitando. Niente a che vedere con il rambismo o la
sfida al pericolo. Eppure l'agenzia non sente la necessità di avvisare
i partecipanti che la pista è minata. Perfino in una circolare inviata
ai partecipanti due settimane prima della partenza del viaggio questa vitale
notizia viene taciuta.
"per imboccare quella pista mai percorsa finora"
Da ricerche compiute al rientro in Italia da alcuni partecipanti a questo raid, risulterà
che le agenzie che da anni propongono raid in quelle zone non utilizzano
quella pista perché è risaputo che è minata (vedi Itinerari a Confronto). Il gruppo
che è partito con Avventure non era quindi un gruppo di "pionieri"
che avevano la fortuna di inoltrarsi per primi in un'area trascurata dalle
altre agenzie. Furono consapevolmente mandati su una pista minata.
"da Seguedine a Zauar seguendo la balisata"
Una balisata è una pista segnata da balise, sorta di paletti di ferro distanziati di 350 metri. È
la pista che il fax di S. Scarpa avvisava essere minato e perciò da anni inutilizzata. Su questa pista Katy Ylitalo,
25enne finlandese, è morta in seguito allo scoppio di una mina.
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